FANO - Non vengono lasciate sole nel mese di agosto le persone in difficoltà, quando chiude la mensa di San Paterniano per concedere un periodo riposo ai volontari e sopperire alle necessità di bilancio sempre più esposto all’aumento dei costi, dato il continuo aumento delle presenze. A questo servizio attivo in tutti gli altri mesi dell’anno subentra fino al 31 agosto la mensa “SOSstengo” organizzata anche quest’anno dalla Caritas diocesana per prendersi cura durante l’estate di quanti vivendo in situazioni di povertà non riescono a mettere insieme il pranzo con la cena.
L’organizzazione
L’iniziativa è stata assunta con il sostegno di tanti donatori e volontari, con il contributo dei fondi Cei- 8xmille 2024 e della Fondazione Homobonus. La mensa si svolge nei locali del Centro Pastorale Diocesano, in via Roma 118, tutti i giorni, compresi i festivi. E’ un servizio che unisce in sé il desiderio di risposta ai bisogni primari, come quello alimentare, con l'attenzione alla solidarietà dei singoli e della comunità locale, grazie all’impegno di circa un centinaio di volontari, che di volta in volta si danno il turno. Gli ospiti potranno condividere a tavola il momento del pranzo, in una dimensione di tipo domestico e familiare, dove è possibile riposarsi dal caldo estivo e passare qualche ora in compagnia. Chi intende usufruire del servizio dovrà registrarsi dalle 11.30 alle 12, mentre il pranzo a tavola verrà servito dalle 12 alle 12.45. Soddisfare la fame è importante quanto soddisfare il malessere interiore, per questo la Mensa SOStengo non è solo una distribuzione di cibo, ma in primo luogo costituisce l’occasione di incontrare le persone, con cui parlare esporre i propri problemi, condividere le proprie necessità. Scambiarsi le proprie esperienze a volte significa superare un momento di solitudine, in cui invece di tirare i remi in barca e lasciarsi andare, si riacquista la voglia di lottare.
«Un obiettivo – ha detto il direttore della Caritas diocesana don Michele Giardini - che motiva anche i volontari animati dal desiderio di scambiarsi un frammento di ricchezza dalla vita di ciascuno. La parola “ospitalità”, dal greco significa “amore per chi è diverso da noi”. È il contrario di xenofobia, di paura per ciò che è diverso e straniero. Essere ospitali quindi significa non solo essere disponibili ad accogliere materialmente le persone, ma anche accogliere il loro cuore e la loro vita, integralmente». È un impegno che si riallaccia ai dettami del Vangelo e che costantemente viene richiamato da Papa Leone XIV.
Nel dettaglio
Del resto, la mensa può funzionare solo grazie al servizio di tanti volontari che in questo caso non sono mai troppi, in quanto ciascuno si rende disponibile secondo il tempo che ha a disposizione. È possibile partecipare per una o più giornate durante tutta la durata della mensa, in uno dei tre servizi che fanno parte della iniziativa: la preparazione dei pasti dalle 8.30 alle 14, l’accoglienza dalle 10.30 alle 14 e la distribuzione dei pasti dalle 10.30 alle 14. È possibile inoltre sostenere la mensa tramite una donazione per permettere di garantire pasti dignitosi a chi è in difficoltà.