PESARO Non sono riuscite a convincere il sindaco Andrea Biancani le parole del vicepremier Matteo Salvini sulle opere accessorie alla terza corsia. Opere che per il ministro, «sono una priorità», con l'intenzione di accelerare il passo premendo su Società Autostrade.
«Nessuna risposta concreta sui tempi e sull’avvio dei lavori legati ai cantieri dell’A14 di Pesaro. Anzi, nonostante le richieste formali inviate, si è presentato in città come se non fosse lui il ministro delle Infrastrutture». La replica del primo cittadino, stizzito, oltretutto, perché all'Amministrazione comunale non è arrivato nessun invito da parte di Confindustria «durante quello che era formalmente un incontro istituzionale con il Ministro».
E una "frecciatina" agli imprenditori della categoria non la risparmia. «Mi sarei aspettato, alla luce delle dichiarazioni di Salvini, una presa di posizione più netta da parte delle associazioni di categoria che, giustamente sollecitano il Comune sul tema delle infrastrutture ma poi, di fronte all’interlocutore principale, cioè a colui che è responsabile dello stallo delle opere, mi sembra abbiano avuto un atteggiamento troppo accomodante».
Non sono state fornite tempistiche dal ministro sull'avvio della bretella di Santa Veneranda, piuttosto che sul collegamento tra la Montelabbatese e l'Urbinate. Lavori che sarebbero già dovuti partire entro la fine dell'anno scorso. Il dossier delle opere accessorie è uno dei tanti, come ha puntualizzato Salvini, che il suo ministero sta trattando nella partita con Società Autostrade. Ma, pur restando generico, ha comunque dato rassicurazioni sul suo impegno a far sì che questi cantieri vedano la luce. E in tempi non biblici.
Tre lettere
Ma questo non è bastato a Biancani, che a Salvini ha inviato tre lettere, che si aggiungono alle due proteste alla rotatoria davanti al casello e ad un'interrogazione parlamentare. C'è anche una mozione approvato dal consiglio comunale sul nodo opere. «Non abbiamo ricevuto alcuna risposta alle lettere. Questo momento sarebbe stato perfetto per intraprendere un dialogo costruttivo sulla situazione delle opere e sugli eventuali sviluppi che attendiamo da diversi anni. Ci vuole coraggio a presentarsi in città senza dare alcuna risposta rispetto all’avvio delle opere autostradali bloccate dal suo stesso Ministero». Il ministro è venuto in città per parlare di alta velocità. I cronisti lo hanno punzecchiato sulle opere accessorie e nella sua risposta, è parso convincente nel sottolineare che queste strade sono una priorità. Ma essendo un appuntamento dedicato al trasporto ferroviario, e non alle infrastrutture stradali, non c'è stato modo di approfondire la questione. E il sindaco, non essendo presente, non ha potuto incalzarlo, magari in separata sede e o direttamente al convegno.
L’acceleratore
La presidente di Confindustria Alessandra Baronciani in realtà un "excursus" sulle strade lo ha fatto, nel chiedere al ministro di premere sull'acceleratore per quanto riguarda il potenziamento dei collegamenti tra Pesaro e Urbino.