Per la galassia partecipate è via libera alla sforbiciata

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Martedì 26 Settembre 2017, 05:00
IL RIORDINO
PESARO A giugno il trasferimento di azioni di Pesaro Parcheggi in Aspes Spa. E ora il Comune ha chiuso il piano di revisione e aggiornamento sulle società partecipate, con l'obiettivo di liberarsi una volta per tutte di Convention Bureau. Ma l'opposizione mette in dubbio l'efficacia in termini economici della razionalizzazione delle controllate pubbliche.
La fotografia
Come previsto dalla normativa e dalla recente Riforma Madia, l'Amministrazione comunale, così come gli altri enti e società pubbliche, «è obbligata a fare una fotografia entro il prossimo 30 settembre (quidi entro sabato) sulle proprie partecipazioni societarie, individuando quelle che devono essere alienate», spiega l'assessore comunale al Bilancio Antonello Delle Noci. Ieri pomeriggio la delibera è stata discussa, poi approvata in consiglio comunale, con tre voti contrari (due di Forza Italia e il gruppi misto di minoranza-Lega).
Dagli esiti della ricognizione, è arrivato il semaforo verde per Aspes Spa, Pesaro Parcheggi, Marche Multiservizi, Ami, Cosmob, Adriacom Cremazioni, Farmacie di Riccione. Obiettivi richiesti non raggiunti invece da Convention Bureau Terre Ducali: il Comune ha deciso di ritenere non più detenibile la partecipazione indiretta, per il tramite di Aspes, Pesaro Park e Ami. La liquidazione di Convention Bureau, società con sede a Pesaro nata per occuparsi dello sviluppo del turismo d'affari e convegnistico nel territorio provinciale, non è stata comunque una sorpresa. Il suo taglio era già scritto in quanto in base alla riforma della pubblica amministrazione del ministro Madia, Comuni e Province sono obbligate a liberarsi delle partecipazioni in quelle società che hanno meno dipendenti che amministratori o che hanno un fatturato medio inferiore ai 500.000 euro negli ultimi tre anni.
Destino già scritto
Convention Bureau, al 31 dicembre 2015, contava un dipendente a fronte di 5 amministratori e un fatturato medio di 493.361 euro
«Avevamo già dismesso la quota del Comune in questa società, ma ora c'è l'indirizzo obbligatorio alle altre partecipate a cedere le quote» spiega Delle Noci. Con il passaggio di fine giugno, Agenzia per l'Innovazione era stata inglobata in Aspes, mentre per Pesaro Parcheggi si è optato per un percorso diverso, in quanto, per la stessa Aspes, come aveva spiegato il presidente Luca Pieri in quell'occasione, sarebbe stato troppo oneroso acquistare quote di azioni detenute da privati, come quelle della Pesaro Park. E così la società dei parcheggi è diventata controllata di Aspes, e non più partecipata del Comune. In base ai dati forniti dall'assessore Delle Noci, in tre anni i costi della politica delle società partecipate, si ridurranno di 115 mila euro, con la riduzione dei cda.
La riforma Madia
Un'operazione che non convince parte dell'opposizione, in particolare il capogruppo di Forza Italia Alessandro Bettini, ieri intervenuto in assise.
«Alla fine ci ritroviamo con qualche briciola, tanto per poter dire di aver fatto qualcosa. Abbiamo portato la partecipazione della Pesaro Parcheggi in Aspes Spa, ma senza effettuare alcuna razionalizzazione di società, si è trattato di un trasferimento e basta».
Bettini critica anche le procedure volute dal Governo per l'aggiornamento e revisione delle partecipate.«Quanta burocratizzazione, che non porta a niente, alla fine sono solo documenti che vengono spediti a Roma, ma tutto resta uguale. Non c'è bisogno di un decreto legge per decidere se ridurre qualche partecipazione. E' una cosa ridicola, uno spreco di energie, che non produce nulla». Non ci sta Delle Noci: «La razionalizzazione delle partecipate era nel programma di mandato e abbiamo fatto ben più del percorso richiesto dalla legge. Percorso di efficienza che continuerà». Qualche giorno fa, la discussione era iniziata in commissione Partecipate.
Luci e ombre
«La razionalizzazione non ha portato grandi frutti, la Convention Bureau da tre anni è a bilancio negativo, con più dirigenti che dipendenti. Fino ad oggi è stata tenuta in piedi una partecipata che non aveva ragione di esistere», afferma la presidente di commissione Roberta Crescentini (Siamo Pesaro). E ancora: «In base alla nuova normativa, il Comune non potrebbe avere la partecipazione nelle farmacie comunali di Riccione, ma viene giustificata con il fatto che c'è un'economia di scala per gli acquisti».
Thomas Delbianco
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