LA MOVIDA
MACERATA Chi è pronto ad assumersi la responsabilità avendo

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Martedì 20 Ottobre 2020, 05:05
LA MOVIDA
MACERATA Chi è pronto ad assumersi la responsabilità avendo però le adeguate risorse chi invece preferisce maggiori controlli invece di chiudere vie e piazze. Si dividono in queste ore i sindaci del territorio sul nuovo Dpcm governativo che in un primo momento li ha caricati della responsabilità di disporre la chiusura al pubblico (poi ampliata ai prefetti e sentite le Asl), dopo le ore 21, di vie o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali aperti e alle abitazioni private.
La possibilità
«Si dà la possibilità di chiudere vie, strade e piazze ma poi non si pensa a provvedimenti per questioni più problematiche come quella relativa alla mobilità e ai trasporti ha commentato il sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli -. Chiudere una strada, una piazza e una via comporterebbe gravi problemi a livello economico per i commercianti che vi insistono e allora che facciamo, vogliamo far morire le nostre attività? La soluzione la troviamo rispettando tutti le norme anti-contagio che permettono di contrastare la diffusione del virus. Se sarà possibile farò in modo che all'interno dei ristoranti l'ultimo cliente abbia la possibilità di uscire a mezzanotte e mezza e il titolare e i dipendenti possano rimanere dentro per pulire e sanificare fino all'una di notte». A Civitanova il sindaco Fabrizio Ciarapica sottolinea come il provvedimento debba avere respiro nazionale e non può essere lasciato ad ogni singolo Comune. «Il governo decide tutto in autonomia e lascia in mano ai sindaci le questioni più scottanti come la movida. ha detto - Questa cosa non mi era assolutamente piaciuta e ha fatto bene l'Anci a prendere una posizione forte. E' il governo che deve dare le indicazioni e non può lasciare ai sindaci le libere interpretazioni».
Le linee
«Linee guida che debbono valere per tutti: se io chiudo una piazza a Civitanova la gente si sposta in un altro luogo e allora che faccio devo chiudere tutte le vie o piazze del centro? Oppure, peggio ancora, le persone prendono l'auto e vanno nei comuni vicini che magari non adottano restrizioni. Non si risolve questo problema chiudendo tutto alle 21. Auspico che il governo dia direttive precise almeno alle prefetture e queste di conseguenza possano indicare ai sindaci come comportarsi nei casi di assembramento. Meglio più controlli e solo dopo chiusure per chi non rispetta le norme». Nei centri più piccoli il problema è ugualmente sentito, come a Camerino, dove il sindaco è pronto a prendersi le proprie responsabilità.
La responsabilità
«Abbiamo dei luoghi che ben conosciamo dove si svolge la movida e si possono creare degli assembramenti ammette Sandro Sborgia- e non trovo negativo questo principio che pone la responsabilità delle misure anticovid ai sindaci. La verifica delle condizioni di convivenza nel rispetto di queste norme sia attribuita ai sindaci che possono prendere la decisione anche quella più drastica se è il caso credo che sia utile perché possono essere trattate in modo diverso situazioni che sono oggettivamente diverse. Camerino non è Macerata o Civitanova, quindi servono provvedimenti diversi. E' una responsabilità in più che io sono pronto a prendermi». Dal canto suo Giuseppe Pezzanesi, sindaco di Tolentino, sottolinea come accanto alla responsabilità dei sindaci ci debba essere un potenziamento degli strumenti per controllare il territorio. «Perché i sindaci non devono avere maggiore decisionalità afferma - quando sono loro che conoscono meglio le situazioni locali. Noi viviamo la città, noi sappiamo dove c'è da intervenire in maniera incisiva. Le responsabilità pesano ma se ti candidi a sindaco devi prendertele. Ci diano le risorse per avere più polizia locale ed io sono pronto ad assumermi le responsabilità cui un sindaco deve adempiere». Infine il sindaco di Porto Recanati ribadisce come sia complicato chiudere vie o piazze visto che poi le persone circolano e si spostano in altri luoghi o comuni della costa. «Le responsabilità noi sindaci ce le prendiamo ogni giorno afferma Roberto Mozzicafreddo- per cui questo non mi fa paura. Penso che nei piccoli paesi la norma non è facilmente applicabile rispetto a metropoli come Roma o Milano. Se chiudo piazza Brancondi magari si spostano nelle vie limitrofe: più che chiudere direi di potenziare i controlli rispetto ad una chiusura, a meno di casi particolari che si verificano. Potenziare le forze dell'ordine locali sarebbe la soluzione migliore».
Mauro Giustozzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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