All'assemblea con gli operatori del settore sottolineata l'importanza dei finanziamenti per la riqualificazione

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Sabato 21 Ottobre 2017, 05:00
L'ALLARME
MACERATA L'albergatore Massimo Milani è stato confermato, per il terzo anno consecutivo, alla presidenza di Federalberghi Macerata-Confcommercio Marche Centrali. La sua carica è stata rinnovata all'unanimità, al termine dell'assemblea ordinaria e straordinaria che si è tenuta all'Hotel San Crispino di Morrovalle. Una riunione che è servita a fare il punto della situazione per la categoria, soprattutto per quel che riguarda le questioni legate all'emergenza post sisma.
L'analisi
Sono stati analizzati i provvedimenti normativi che puntano alla ripresa del territorio e delle strutture danneggiate dal terremoto del 2016 e sono stati affrontati gli scenari possibili, sempre nell'ambito dei possibili finanziamenti per investimenti da parte delle attività ricettive, legati al bando regionale per la riqualificazione delle imprese turistiche ricettive. Una occasione anche per valutare le possibilità legate alla formazione gratuita offerta dal progetto formativo For.te, inoltre, sono state apportate alcune modifiche allo statuto di Federalberghi Provincia di Macerata. Nel corso dell'assemblea è stato poi possibile studiare e varare nuove strategie e nuove linee di collaborazione tra Confcommercio Marche Centrali e Federalberghi Provincia di Macerata.
Il bilancio
Non poteva mancare il punto della situazione stilato dal presidente Massimo Milani: «La situazione non è affatto delle migliori - spiega il presidente di Federalberghi Macerata -. Se si guarda al turismo c'è stato un calo del 10% rispetto allo scorso anno, per non parlare degli alberghi che si trovano nelle zone terremotate e che sono stati completamente abbandonati a loro stessi». Un quadro negativo quello che emerge dall'analisi del presidente appena rieletto, ma che non è affatto nuovo per chi vive nell'entroterra e, giorno dopo giorno, si accorge di come questi territori facciano sempre più fatica a risalire la china: «In pochi hanno scelto il Maceratese per le vacanze estive - prosegue Milani -. Non si può negare che c'è molta paura per il terremoto e chi ha non ha vissuto i momenti del sisma ma ne ha sentito parlare dai media ha deciso di evitare il Maceratese per le proprie vacanze». Non varia, invece, la forbice tra turisti italiani e turisti stranieri che hanno scelto la provincia di Macerata per ricaricarsi durante le ferie estive: «Per quanto riguarda la presenza di stranieri - spiega Massimo Milani - , rimane il solito trend che vede il 70% di turisti italiani e il restante 30% di turisti provenienti dall'estero. Penso che sia necessario - dice il presidente di Federalberghi Macerata - puntare ad una strategia pubblicitaria mirata proprio in alcuni Paesi stranieri».
La riviera
Ma se la situazione degli alberghi delle zone del cratere è tragica, non è da meno quella che riguarda le strutture ricettive della costa. A pesare sulla situazione già difficile, la situazione dei terremotati che alloggiano ancora negli alberghi costieri: «È vero che se si parla di turismo c'è stato un deficit del 10% - spiega il titolare dell'hotel San Crispino - , ma è anche vero che dall'altra parte c'è una crescita della stessa percentuale legata agli ospiti terremotati». Le persone rimaste senza casa, in attesa di una sistemazione permanente prima che la loro abitazione venga ricostruita, sono ancora nelle strutture ricettive, sia della costa che dell'entroterra. Oltre ad una importante strategia pubblicitaria, dunque, un'altra soluzione che secondo Federalberghi deve essere adottata riguarda l'emergenza dopo il sisma. Al calo degli ultimi anni dovuto alla crisi economica, infatti, si è aggiunto anche il dramma del terremoto. Alcuni turisti rinunciano al turismo nel Maceratese per la paura del sisma e non tanto per le tariffe richieste.
Il problema
«Non credo che il problema della mancanza di turisti riguardi il prezzo - conclude Milani -. Quello che continuo a ribadire è che dobbiamo essere leali fra di noi. Ognuno deve mantenere le tariffe in base alla categoria di albergo a cui appartiene. Poi sarà il servizio a fare la differenza. È quello il motivo per cui un ospite deve sceglierci». Una crisi, quella economica, che continua ad interessare anche il settore turistico. Al dramma del sisma si aggiunge così un ennesimo problema tra gli albergatori che proseguono con il loro impegno nell'accoglienza dei turisti. La speranza è sicuramente quella di scommettere nel territorio per il periodo invernale con la speranza che gli amanti dello sci scelgano le località montane per la loro settimana bianca.
Giulia Sancricca
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