Ciucani lascia il pronto soccorso «Il reparto è ridotto allo stremo»

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Venerdì 26 Febbraio 2021, 05:04
LA PANDEMIA
FERMO Calano i pazienti Covid, aumentano gli altri. Ma al pronto soccorso dell'ospedale Murri il problema resta lo stesso: il personale ridotto all'osso. Lunedì ci sarà il cambio della guardia tra Antonio Ciucani che, nell'ultimo anno, ha guidato il reparto da facente funzione e Alessandro Valentino. Troverà un pronto soccorso stremato, il nuovo primario che arriva da Cesena. Con appena sette medici, invece dei diciannove previsti in organico. Una situazione esplosiva, che ha toccato l'apice a metà gennaio, quando il focolaio scoppiato in ospedale ha messo ko anche una ventina tra medici e infermieri del pronto soccorso. Ma la carenza era critica già da prima.
La riduzione
«Nel periodo estivo è subentrato il problema della riduzione del personale. Gestire un pronto soccorso con un organico così ridotto è un'impresa titanica», dice Ciucani che, da lunedì, tornerà a dirigere il 118. Per riprendere ossigeno, l'Area vasta 4 aveva chiesto aiuto a una cooperativa. E al pronto soccorso del Murri sono arrivati alcuni medici che avevano prestato servizio a Bergamo nei primi mesi della pandemia. Ma le cose non sono migliorate. Un'esperienza che Ciucani definisce «deludente». «Dopo le iniziali aspettative spiega , abbiamo riscontrato che non erano in grado di garantire la copertura dei turni che si erano impegnati a fare. Molte volte, senza preavviso, ci siamo trovati privi della copertura. Un problema enorme». Adesso, ad aiutare il personale, ci sono i medici di un'altra cooperativa. O almeno dovrebbero esserci. Perché, da fonti ospedaliere, si apprende che, l'altra notte, due di loro non si sarebbero presentati al lavoro, lasciando scoperti i turni. Prova, per il primario facente funzione ormai ai saluti, «che alcuni servizi non possono essere esternalizzati». «Il medico che viene dall'esterno chiarisce Ciucani non è un professionista sul quale l'azienda ha investito in formazione e non risponde al direttore del reparto. È una sorta di oggetto estraneo, che va per conto suo, difficile da gestire e da inquadrare». Che fare, allora? La soluzione più logica (e forse l'unica) sarebbe quella di prendere in prestito i medici di altri servizi. Tentativo messo in pratica un mese fa dall'Ares vasta 4 che ha chiamato a rapporto i camici bianchi del 118. Esperienza, pure questa, naufragata malamente, tra vertenze sindacali e diffide. «Ci sono medici fa sapere Ciucani che non smaltiscono le ferie dall'estate 2019. La coperta è troppo corta. Dobbiamo decidere se lasciare scoperti i piedi o la testa. È una scelta politica che qualcuno prima o poi dovrà fare».
L'emergenza
«Non possiamo pensare prosegue di continuare a gestire dei servizi di emergenza chiedendo ore di straordinario, negando ferie o cercando di tappare le falle quotidiane. Mi aspetto dall'azienda e dalla Regione interventi efficaci, risolutivi e drastici». Nel Fermano, intanto, risalgono i contagi. Ieri i nuovi casi registrati sono stati 76. E tornano a riempirsi le terapie intensive dell'ospedale cittadino.
Francesca Pasquali
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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