Ironia e sagacia delle macchiette sempre divertenti

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Lunedì 16 Febbraio 2015, 15:20
LUIGI MIOZZI
Ascoli
La sagacia, l'ironia e l'ilarità ascolana, come ogni anno, è andata in scena nella domenica di carnevale in Piazza del Popolo che, ancora una volta, si è trasformata per l'occasione in un palcoscenico unico e coinvolgente. Ed i protagonisti sono stati i tanti che con un vestito ricercato e finemente realizzato o con una parrucca, un naso finto oppure con un vestito rimediato all'ultimo momento ha voluto contribuire a rendere questo appuntamento ancora una volta bellissimo ed irripetibile. Complice anche il meteo che per una volta ha garantito una bella giornate e temperature miti, sono stati in tanti quelli che non si sono riversati nel salotto buono della città sin dal mattino. Ed i veri mattatori, anche questa volta, sono state le "macchiette", vera caratteristica del Carnevale di Ascoli, che prendono spunto da un modo di dire o da un fatto di cronaca che viene rivisitato e corretto per esigenze...di scena. Non sono mancati all'appuntamento due protagonisti storici della manifestazione ascolana, le mascherine d'oro Zè Vagni e Alberto Ercoli che - con la solita simpatia e bravura - si lamentavano di non essere riusciti a mascherarsi perchè avevano trascorso la notte in bianco a causa dei peperoni che gli erano rimasti sullo stomaco e non erano riusciti a digerirli. Bella e divertente anche l'interpretazione di Luigia Rossi Brunori che lamentava la mancanza di attenzione del "marito" Andrea Flaiani troppo preso dalle sorti dei bianconeri mettendo in pratica quanto sostenuto dai Nerkias nell'inno dell'Ascoli, ovvero che se "il Picchio sta in vetta...". Marco "Micio" Regnicoli, invece, ha fatto strada nella vita. Con la consueta maestria ha interpretato la parodia dell'uomo di successo che...aveva percorso un lungo tratto d'asfalto. Sono tornati a mascherarsi anche Alessandro Bono e Lucio Sermarini mettendo in scena il detto ascolano. "Tu, per me, iè nu libre apierte". Un'altra coppia affiatata del carnevale ascolano come quella formata da Nico Stallone e Franz Sorrentino ha deliziato la platea con uno sketch su "trombati" e "segati". Non poteva mancare neppure Vincenzo Mari che, prendendo spunto da tragici fatti di Chalie Hebdo, nei panni di un vignettista aveva paura della ritorsione islamica. Ma c'è stato anche chi, seguendo il consiglio della madre, pensava a mettere il "sale in testa", oppure quello che si sentiva tutte "mpagghiate" e per questo era ricoperto dalla testa ai piedi di paglia. C'era poi chi si era "Nascosto dietro un dito" oppure chi cercava di trovare una "moglie all'altezza". Tante idee originali e divertenti per rinverdire una tradizione unica nel suo genere. Quella del Carnevale di Ascoli.
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