LA TRAGEDIA
ANCONA Un ragazzo ancora minorenne che spara spray urticante in

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Martedì 11 Dicembre 2018, 05:04
LA TRAGEDIA
ANCONA Un ragazzo ancora minorenne che spara spray urticante in una discoteca sovraffollata, dove per colpa di una gestione disinvolta dei biglietti stanno pigiati, aspettando il trapper Sfera Ebbasta, forse più di mille fan, senz'altro molti di più di quanti ne potrebbe contenere il salone da 469 posti allestito per lo show. Il 17enne si protegge con una mascherina e spruzza liquido al peperoncino, forse per approfittare del caos e sfilare qualche braccialetto o collanina ai ragazzini impauriti, molti hanno 14-15 anni, che attorno a lui tossiscono e boccheggiano per il gas irritante.
E quando scatta l'evacuazione del locale si scatena una fuga precipitosa, mal disciplinata dal servizio d'ordine, con troppa gente che s'infila di corsa nell'imbuto dell'uscita che dà sul retro. Gli sportelloni sono già spalancati, ma all'esterno c'è già una muraglia umana di giovani fatti uscire per fumare e prendere aria in attesa di scatenarsi al ritmo di Ricchi per sempre. L'effetto tappo, creato anche da un cancello chiuso pochi metri più avanti per non far entrare chi non paga, fa accalcare troppa gente sulla passerella che all'esterno scavalca un fossato. Tutti spingono, cedono due inferriate, forse corrose dalla ruggine, e decine di spettatori cadono a terra, vengono calpestati, molti precipitano in un fossato di un metro in un groviglio che schiaccia i corpi e toglie il respiro.
Avvisi di garanzia
Questo in sostanza, al terzo giorno dopo la strage degli innocenti, lo scenario che ipotizzano i magistrati di Ancona - la Procura della Repubblica ordinaria e quella dei minorenni - inviando una serie di avvisi di garanzia, otto in tutto, per la tragedia avvenuta nella notte tra venerdì e sabato nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, un ex deposito agricolo trasformato in clubbing dove quella notte era atteso Sfera Ebbasta. Uno scenario per forza provvisorio, che non esclude sviluppi investigativi su ipotesi al momento però labili, come quella di una babygang delle rapine al peperoncino composta da più elementi. «Si tratta di un fenomeno analizzato in altre zone d'Italia e non escludiamo si possa essere verificato anche qui, ma al momento non vi sono evidenze investigative, per ora l'indagato per lo spray è uno soltanto», ha detto ieri il procuratore dei minori Giovanna Lebboroni, in un'affollatissima conferenza stampa tenuta a palazzo di giustizia insieme al procuratore capo Monica Garulli, al sostituto Paolo Gubinelli e al comandante provinciale dei carabinieri Cristian Carrozza.
In vista delle autopsie sulle sei povere vittime che si terranno tra oggi e domani e di altri accertamenti tecnici da svolgere nella discoteca sotto sequestro per trovare tracce di sostanze urticanti, l'indagine svela le sue prime mosse. Le due Procure, ordinaria e dei minori, hanno indagato formalmente i possibili corresponsabili di quell'effetto a catena, fatto di gesti dissennati e di negligenze nell'organizzazione dello spettacolo, che hanno portato alla calca infernale da cui sono usciti sei cadaveri e circa 100 feriti, sette dei quali ancora in prognosi riservata.
Uno degli indagati è un 17enne di Senigallia, già con precedenti penali, che avrebbe scatenato il caos con la bomboletta di spray al peperoncino, ed è accusato di omicidio preterintenzionale plurimo, lesioni dolose e lesioni colpose. Gli altri sette indagati sono accusati di omicidio colposo plurimo per aver contribuito alla strage con una serie di negligenze e violazioni di norme e regolamenti che disciplinano l'esercizio di attività di pubblico spettacolo.
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