LA POLEMICA
ANCONA
«Lo Stato c'è e si fa rispettare». L'enfasi

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Sabato 29 Febbraio 2020, 05:05
LA POLEMICA
ANCONA
«Lo Stato c'è e si fa rispettare». L'enfasi con cui l'altra sera il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia aveva commentato a caldo lo stop del Tar all'ordinanza anti-contagio di Ceriscioli, poi vanificato dal provvedimento-bis del governatore, ha l'effetto di scuotere anche gli animi più tranquilli in una regione abituata a pazientare, forse anche troppo. «Ma come, il Governo si accorge di noi solo adesso?». Si fa interprete di questo sentimento diffuso anche un compagno di partito del ministro, il democrat Michele Fanesi, capogruppo del Pd al consiglio comunale di Ancona, che da buon social media manager affida il suo sfogo a un post su Facebook. «Noi ridiamo e scherziamo ma finalmente anche al Governo si sono accorti di noi, delle Marche. Quelle tra Rimini e Pescara...», ironizza allegando al post una cartina delle Marche. E poi presenta al Governo l'elenco dei conti in sospeso con la Regione Marche, tra incompiute, infrastrutture arretrate e una cratere del terremoto ancora fumante, avvilito da una ricostruzione-lumaca.
L'attenzione
«Siamo quelli che hanno il 60% dei Comuni compresi nel cratere del terremoto ed il 50% di estensione territoriale - ricorda Fanesi -. Che hanno un porto internazionale a cui manca il collegamento con la grande viabilità, un'autostrada da Civitanova in giù che fa pietà, quelli che per andare a Roma in treno devono fare le preghiere. Magari se pensate a noi anche dopo il Coronavirus non sarebbe male». «Era uno sfogo che avevo accumulato da un po' di giorni - spiega il capogruppo del Pd dorico -. Della nostra regione si parla solo in occasione di tragedie, con zero soluzioni dei problemi. Per l'emergenza Coronavirus il governo ci ha dedicato un'attenzione particolare, che forse era in caso di spendere su questioni più concrete, per risolvere i problemi strutturali della nostra regione, troppo spesso dimenticata».
Ricostruzione
L'ultimo report del Commissario straordinario per la ricostruzione, aggiornato al 31 dicembre, sciorina numeri che testimoniano l'esasperante lentezza della ripresa post terremoto del 2016. Nelle Marche, su 420 interventi da realizzare solo nelle opere pubbliche, ne risultano avviati 52, appena uno su otto. E in tutta la provincia di Macerata, la più colpita dal terremoto, con 44 comuni nel cratere sul totale di 85 della regione, ci sono circa 28 mila edifici inagibili. Ad Arquata del Tronto, il comune più colpito con il suo borgo martire di Pescara del Tronto (51 morti) le pratiche presentate per la ricostruzione sono appena 109 su 2.070 edifici danneggiati o distrutti, appena il 5,3%.
Le ferrovie
Con il volo per Roma dal Sanzio sospeso dal novembre 2017, il treno in teoria resterebbe il mezzo di trasporto più veloce per raggiungere la capitale. Non fosse che i 292,7 km della linea ferroviaria Ancona-Roma sono per quasi la metà (127,3 km) ancora a binario unico e così basta un qualsiasi intoppo per trasformare i viaggi dei pendolari in sfinenti processioni che possono durare anche cinque ore. Le proiezioni sul raddoppio della linea non sono incoraggianti, visto che negli ultimi 20 anni sulla tratta sono stati realizzati appena 11 km di nuovi binari per la seconda linea: un troncone di circa 5 km nel Fabrianese e i 6,2 km del raddoppio tra Castelplanio e Montecarotto, attivato il 10 giugno del 18, con un investimento di 95 milioni. Il contratto di programma 2017-2021 tra Mit e Rfi prevedeva, per la linea Orte-Falconara, un articolato piano di interventi infrastrutturali.
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