L'insolito asse tra Marche e Lombardia sulla strategia anti-virus

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Lunedì 23 Marzo 2020, 05:04
ANCONA Con gli ospedali che ormai traboccano di contagiati, il governatore Ceriscioli è andando al sodo, senza porsi il problema se la mossa di chiamare al capezzale della sanità marchigiana Bertolaso, consulente di una Regione governata dal centrodestra e uomo forte ai tempi del governo Berlusconi, potesse essere interpretata come un'ulteriore frizione con il Governo nazionale, dopo le storie tese di un mese fa sull'ordinanza di chiusura delle scuole impugnata al Tar. Proprio su Bertolaso dieci giorni fa s'era consumato infatti uno strappo tra il Governo nazionale (che non l'aveva scelto come commissario straordinario all'emergenza Coronavirus) e il governatore lombardo Fontana, che invece lo aveva nominato suo consulente personale per la realizzazione di un ospedale negli spazi della Fiera di Milano al Portello, nonostante il no della Protezione civile nazionale per mancanza di medici e ventilatori. «Ringrazio il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana - scriveva ieri Ceriscioli -, che ho sentito in giornata perché ritengo corretto concordare anche con lui questa presenza nelle Marche. Ho molto apprezzato la sua disponibilità e il fatto che in questo momento così difficile per la sua regione non si sia tirato indietro di fronte alla nostra richiesta di collaborazione». «I due presidenti - fa eco da Milano una nota della Regione Lombardia - hanno condiviso le preoccupazioni, ma anche la volontà di lottare con determinazione e su ogni fronte». Un asse Marche-Lombardia di un qualche valore politico? Ceriscioli, governatore del Pd, guarda oltre: «La nostra filosofia è quella di mettere in campo ogni risorsa disponibile e riteniamo che avere con noi un esperto storico della Protezione civile nazionale, impegnato oggi in prima persona sull'emergenza Coronavirus, possa darci un grande aiuto per elaborare la migliore soluzione per il nostro territorio».
l. s.
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