IL REPORTAGE
Ché poi, a dirla tutta, il punteruolo rosso è solo l'ultimo

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Martedì 22 Ottobre 2019, 05:05
IL REPORTAGE
Ché poi, a dirla tutta, il punteruolo rosso è solo l'ultimo dei problemi. Grave, sì, ma piuttosto diffuso. E per fortuna che la palma crollata all'improvviso domenica non ha colpito nessuno, anche se un passante se l'è vista brutta perché è stato sfiorato dalle fronde marcite per colpa dell'insetto infestante. Il vero guaio è un altro: a poco più di tre anni dal restyling da 2,1 milioni di euro, piazza Cavour è già in preda al degrado, fra vandali, topi e incuria. Tra un mese arriverà la ruota panoramica, con le luci e le musiche natalizie. Ma possibile che la principale agorà del capoluogo non possa essere ravvivata in altro modo, se non da un'attrazione che, sì, richiamerà tanta gente, ma di innovativo-culturale non ha nulla?
I lavori
Un passo indietro. Era il 22 luglio 2016 quando fu trionfalmente salutato il restauro della nuova piazza, nella sua porzione ottocentesca, con le piazzole di sosta angolari, un'illuminazione più efficiente, i cestini stile liberty e il recupero delle panchine. Fu molto criticata la scelta di ridurre il numero delle palme da 58 a 17. Ma col senno si poi è stato meglio così, visto che adesso il Comune dovrà provvedere ad abbatterne altre quattro (una giù a febbraio), attaccate da un parassita che sembra impossibile da debellare. Mezza piazza attualmente è off limits. I vigili del fuoco, dopo l'incidente sfiorato domenica, hanno provveduto a transennarne un'ampia area per salvaguardare l'incolumità dei passanti, in attesa che una ditta esterna provveda alla rimozione degli alberi malati.
L'impatto
L'impatto visivo non è dei migliori: pure le siepi sono spelacchiate, per non parlare della scelta di utilizzare un telo verde, simil-prato, coperto da truciolato che ad ogni temporale, o anche solo al passaggio di qualche cane intento a fare i propri bisogni, finisce per essere sparpagliato ovunque. Dal punto di vista del decoro, il problema non riguarda tanto la piazza in sé, ma il suo perimetro, tagliato fuori - chissà perché - dal restyling di tre anni fa. E allora, appena metti piede fuori dallo spazio sorvegliato dal Conte, ecco l'asfalto sbriciolato e divorato dalle radici degli alberi (un'anziana, l'inverno scorso, è inciampata e si è rotta il femore), le panchine imbrattate, le colonne dei portici scrostate e ricoperte di escrementi di piccioni e sgorbi di writers scatenati.
Pierluigi Sonnino da trent'anni lavora in piazza Cavour con le sue bancarelle del libro usato. E in questi tre decenni ha sempre sperato che qualcosa cambiasse. «Non capisco per quale motivo questa piazza non può essere sfruttata per qualcosa di diverso dalla ruota panoramica - dice lo storico commerciante -. Sa quante volte ho chiesto al Comune di allestire una fiera del libro permanente? Esiste in qualunque città, solo qui è un problema. Non dico all'interno della piazza, ma sull'asfalto, nel perimetro, dove vedo parcheggiate ogni giorno due auto della polizia municipale. Mi rispondono sempre che non c'è spazio a sufficienza e non si può fare. Per me è solo mancanza di buona volontà: si pensa solo alle bancarelle del food, mai a qualcosa di più interessante, come un mercatino dell'antiquariato o dell'artigianato artistico. Stesso discorso - afferma il commerciante - per i bar: due su tre sono chiusi da anni. Possibile che il Comune non abbia trovato nessuno a cui darli in gestione?». Anche per questo piazza Cavour trasmette un senso di vuoto e desolazione. Non c'è vita, se non nel periodo natalizio, con i mercatini e la ruota superstar, o in concomitanza di qualche piccola manifestazione.
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