«Il papà no, non è morto di Covid, ma il virus ce lo ha strappato in maniera atroce perché da quando è stato ricoverato, lo scorso 30 ottobre, non lo abbiamo più visto. Se n’è andato senza una carezza, senza sentirci fisicamente vicino, senza potergli dare un po’ di conforto. Nulla. Chiamavamo il reparto ogni giorno e qualche volta abbiamo potuto renderci conto delle sue condizioni grazie alle telefonate facetime che il personale sanitario riusciva a fare. La morte di una persona cara è sempre difficile da accettare e da affrontare, ma in questo modo lo è ancora di più, ti lascia un vuoto che non si colmerà, un dolore sordo che opprime». A parlare, con la voce incrinata dallo strazio, è il figlio Gianmaria, 27 anni, che dal padre ha ereditato, insieme al fratello minore Gianandrea la passione per i gioielli. Eugenio Mario Sinopoli, 61 anni, si è spento la vigilia di Natale nella terapia intensiva di Mirano: era stato trasferito dall’ospedale di Mestre, dove era giunto per coma diabetico. Veneziano d’origine, trevigiano di adozione, tanto da scegliere la Marca sia per il lavoro che per la residenza: titolare di una delle più rinomate oreficerie del centro di Mogliano, da tempo abitava a Casale.
VOLTO NOTO IN TV
Un volto noto quello di Sinopoli, che fra i primi intuì il potenziale delle televendite, puntando deciso, insieme alla moglie Giorgia, sul piccolo schermo per proporre l’acquisto di creazioni orafe anche importanti.
FUNERALI A MARTELLAGO
I funerali si svolgeranno mercoledì prossimo, alle 10.30 a Martellago, e la salma verrà tumulata nel cimitero della stessa località, accanto a quelle dei genitori e dei 4 fratelli. Oltre a Giuseppe, Stefano, Daniele e Gabriele, quest’ultimo morto nel 2014 per i postumi del brutale pestaggio di cui fu vittima due anni prima in via Manin a Mestre, davanti casa: fu “punito” per aver suonato il clacson allo scopo di far spostare un gruppo di ragazzi che stazionava davanti a un pub in via Manin. «Ora siamo rimaste solo noi 5 sorelle, oltre ad Anna, Virginia, Cecilia, e Mariagrazia - afferma commossa Patrizia, ex direttrice amministrativa del policlinico San Marco, che con Eugenio ha anche collaborato - una grande famiglia la nostra, dalle grandi gioie e dalle grandi sofferenze».