Immaginate di essere in auto con i vostri tre bambini, di aver parcheggiato vicino casa e di essere pronti a uscire dall’abitacolo. Immaginate anche che proprio in quel momento esca dal nulla uno sconosciuto col volto coperto e armato di piccone che vi infrange due finestrini e poi vi fora le gomme prima di scappare abbandonando la sua arma.
Uno scenario assurdo, oltre che spaventoso, che porta subito alla mente la strage di Niguarda dell’11 maggio 2013 per mano di Kabobo.
Eppure è accaduto attorno alle 15,30 di ieri a una giovane madre di 26 anni che stava rientrando a casa con i suoi tre bambini.
Non si sa da dove sia arrivato l’aggressore né dove sia andato. Ha colpito ed è sparito nel nulla. Cinque minuti di follia al termine dei quali ha lasciato il piccone accanto all’auto e si è allontanato senza dire una parola. Terrorizzata e confusa, la 26enne ha chiamato la polizia e suo marito, il primo ad arrivare sul posto. Dopo averla rassicurata e tentato di distrarre i bambini, ha spiegato alla polizia di non aver mai subito minacce o intimidazioni.
Elemento che rende ancor più inspiegabile l’episodio. Gli investigatori non escludono alcuna traccia, dallo squilibrato capitato per caso all’aggressore col piano preciso di spaventare la famigliola. In quest’ultimo caso ha fatto un’ottimo lavoro.