Non se ne parla fino al 2030, ma il nome dell’italiana che metterà piede sulla Luna è già scritto. Certo è scritto, per ora, a matita, perché, dietro alla veterana Samantha Cristoforetti e ai colleghi Luca Parmitano e Roberto Vittori, avanza la durissima selezione dell’Agenzia spaziale europea che in ottobre scodellerà le foto dei sei prescelti e quelle di 16 o 20 riserve. E non c’è dubbio che questa nuova generazione di astronauti avrà come obbiettivo non solo l’orbita bassa, dove sfreccia la stazione internazionale, la cui vita operativa è stata appena prorogata fino al termine del decennio (e Marte? No, ancora troppo presto). Saranno poi selezionati – prima volta in assoluto – due astronauti disabili: le missioni per loro devono ancora essere immaginate e non è detto che andranno effettivamente nello spazio, ma il segnale lanciato dall’Esa è potente: niente barriere anche in orbita.
Da Obama a Biden
Le altre protagoniste
CRISTINA KOCH: SARÀ LA PRIMA A PASSEGGIARE SULLA LUNA
Nessuna indicazione ufficiale, ma è Cristina Koch la principale indiziata per compiere il fatidico primo “secondo” passo sulla Luna. “Secondo” dopo quello di Neil Armstrong il 20 luglio 1969. E primo perché aprirà la nuova fase dell’esplorazione lunare da parte dell’uomo che il secolo scorso già nel 1972 chiudeva il capitolo glorioso delle missioni Apollo. Nel lanciare il programma Artemis (una dea), prima Obama, poi Trump e infine Biden hanno garantito che l’inquadratura più importante per aprire la nuova era sarà garantita a una donna. E la Koch, 43 anni, nata Hammock in Michigan (ma ci tiene a usare il cognome del marito) ha le carte in regola per il nuovo primato. Laureata in Scienze, Matematica e Ingegneria (chi più Stem di lei, insomma) è stata inserita da Time fra le 100 donne più influenti del Mondo. È andata in orbita sull’Iss la prima volta nel 2019 coronando il suo sogno di bambina segnando subito il record di permanenza prolungata in orbita (328 giorni). Poi è stata la prima ad effettuare una passeggiata spaziale tutta femminile insieme alla collega Jessica Mair. È anche pilota di jet e provetta surfista. (p.r.b)
JESSICA WATKINS: L’AFROAMERICANA “IN META” SULL’ISS PER 6 LUNGHI MESI
Le avevano detto: «Gioca a rugby e girerai il mondo», ma erano stati un po’ stretti di manica, perché Jessica Watkins, 34 anni, volerà nello spazio. E sarà persino la prima afroamericana ad abitare nella stazione internazionale per una missione di lunga durata nella prossima primavera dove ritroverà l’amica Samantha Cristoforetti, incontrata durante una missione sottomarina (Neemo) in Florida. Si sottolinea la questione del suo essere afromericana, oltreché ingegnera e geologa, perché fra le 56 colleghe Usa è stata preceduta appena da Mae Jemison (1992), Stephanie Wilson (2006) e Johan Higginbotham (2010) e solo le ultime due hanno trascorso qualche giorno sull’Iss e non sei mesi come farà Jessica. Velocissima, ha giocato per la nazionale di rugby a 7 ai Mondiali di Dubai nel 2009 (medaglia di bronzo), ma - quando si dice il caso - non è la prima Eagle (nazionale) andata in orbita: è stata preceduta da Anne McClain che vanta caps (presenze) con la squadra a 15. Fra le rarissime astronaute afromericane va inclusa anche Sian Proctor, geologa, che dall’anno scorso apre la lista delle astronaute private (Missione Inspiration 4).
(p.r.b)
WANG YAPING: LA TAIKONAUTA E LA CAMMINATA DA PRIMATO
Wang Yaping ha forse 42 anni (forse 44) e forse ha un figlio, ma certamente è sposata al pilota Zhao Peng, un collega, visto che anche la seconda cinese ad andare nello spazio nel 2013 e nel 2021 è colonnello pilota di aerei da trasporto. Pur essendo combat ready, non ha mai operato in zone di guerra, ma comunque ha combattuto con sostanze chimiche le nuvole che rischiavano di bagnare di pioggia i giochi olimpici di Pechino nel 2008. Non facile per le astronaute e le cosmonaute (Russia), la strada per diventare taikonauta è ancora più erta, dato anche l’esiguo numero, finora (ma cambierà), di missioni cinesi in orbita dove è in costruzione un secondo Palazzo Celeste, un’Iss più piccola. Secondo voci mai confermate la Cina non manda nello spazio donne non sposate e senza figli, perché teme che le astronaute, per colpa delle radiazioni, non possano poi restare incinta. Circostanza negata della storia di tante altre colleghe. Wang è comunque la prima cinese ad avere effettuato una passeggiata spaziale ed è diventata ancora più famosa da quando ha tenuto dalla stazione spaziale una lezione di fisica in diretta tv.
(p.r.b)
YULIA PERESILD: LA PROTAGONISTA DEL FILM GIRATO IN ORBITA
Il record ufficiale - prima attrice professionista nello spazio fin sulla stazione internazionale - brilla fra i capelli biondi della russa Yulia Peresild, 37 anni, due figli, che lo scorso ottobre è volata in orbita con il regista Klim Shipenko su una vetusta Soyuz per girare il primo film spaziale ambientato effettivamente nello spazio. Ma volete mettere la soddisfazione di avere battuto nientemeno che Tom Cruise la cui missione con la nuovissima navicella CrewDragon è stata ancora rinviata? Lei era discretamente nota nei Paesi russofoni, poi il boom mondiale anzi galattico con quel ciak in orbita: una missione per la quale non le è stato risparmiato un grammo dell’estenuante addestramento per diventare cosmonauta a tutti gli effetti. Meravigliosa la trovata di sfoggiare un outfit rosso fiamma totale per la sua tuta che faceva risaltare i capelli biondi fluttuanti e soprattutto “staccava” rispetto alla banale mise standard azzurra dei colleghi. Curiosità: Giulia Peresilda, il 31 dicembre scorso era fra le star dell’irresistibile “Ciao 2021”, il programma della tv russa che fa la parodia delle trasmissioni italiane (da Sanremo ai “contenitori” della domenica) innescando risate a crepapelle.
(p.r.b)
Ultimo aggiornamento: 27 Gennaio, 17:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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