«È arrivato Mancini in pizzeria». Così Jesi riabbraccia il suo eroe. Alle 22.30 il tam tam: tutti da Pepito. Scarica di selfie, fumogeni e cori

«È arrivato Mancini in pizzeria». Così Jesi riabbraccia il suo eroe. Alle 22.30 il tam tam: tutti da Pepito. Scarica di selfie, fumogeni e cori
di Fabrizio Romagnoli
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Mercoledì 14 Luglio 2021, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 15:50

JESI Il tamtam è iniziato qualche minuto dopo alle 22: «Ragazzi c’è Mancini in pizzeria da Pepito».

Dopo una giornata di pellegrinaggi oscuri e silenziosi di tantissime persone a villa Fabbro, casa dei Mancini, il sole a Jesi inizia a splendere quando è sera da un pezzo: il volto radioso, anche se stanchissimo, del commissario tecnico della Nazionale italiana neo campione d’Europa dopo la notte magica di Wembley, spunta nella pizzeria superpop tra Tabano e viale della Vittoria, in via La Malfa. Tempo pochi minuti e davanti al bocciodromo si assiepano i primi tifosi e fans. Il rispetto pudico difronte al profeta del calcio spettacolo che in tre anni ha riabilitato l’Italia dura una decina di minuti: Mancini, in total white, fa in tempo a mangiarsi una pizza in compagnia degli affetti più intimi (famiglia e amici) e poi la diga della passione azzurra tracima. Davanti al bocciodromo si allestisce al volo uno striscione: «Sei de Jesi come noi». Poi è tutto una scarica di selfie, cori , e a un certo punto si accendono anche i fumogeni. Dopo le celebrazioni di Roma il fuoco della passione azzurra si riaccende proprio qui nel cuore delle Marche. Mancini posa con una squadra che gli cede la coppa conquistata al torneo del San Massimiliano Kolbe. Più o meno lo stesso che maneggiare la Coppa di campione d’Europa, scherzano i ragazzi con il citì. Confermate quindi le indiscrezioni che davano ieri il citì di ritorno a Jesi per una velocissima toccata e fuga. Da oggi per Roberto Mancini saranno finalmente vacanze. Per quello che si è saputo molto lontano dall’Italia. 

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