Pazienti in fuga verso l'Emilia, incubo mobilità passiva nella sanità: ci costa 114 milioni

Pazienti in fuga verso l'Emilia, incubo mobilità passiva nella sanità: ci costa 114 milioni
Pazienti in fuga verso l'Emilia, incubo mobilità passiva nella sanità: ci costa 114 milioni
di Martina Marinangeli
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Venerdì 8 Luglio 2022, 03:35

ANCONA - La mobilità passiva - per un buon 50% verso l’Emilia Romagna - ha drenato dalle casse della sanità marchigiana una media di 114.028.858 euro l’anno tra il 2017 ed il 2021. Una stortura che ha indebolito il sistema sanitario regionale e le misure per correggerla saranno tra gli elementi fondanti del nuovo piano socio sanitario, da approvare entro l’anno, secondo gli auspici della Regione. A tracciare il quadro dei fabbisogni sanitari nelle cinque Aree vaste ci ha pensato uno studio della facoltà di Economia dell’Università Politecnica delle Marche, presentato ieri a Palazzo Raffaello dal governatore Francesco Acquaroli, l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini ed il rettore della Politecnica Gian Luca Gregori, con il contributo dei professori Stefano Marasca dell’Univpm e Claudio Travaglini dell’Università di Bologna, e del dirigente del dipartimento Salute della Regione, Armando Gozzini.

 
La mobilità nel dettaglio
Analizzando i tasselli che compongono il puzzle della mobilità passiva, si nota come l’Area vasta 1 di Pesaro sia quella che più subisce la concorrenza extra regionale.

Il valore medio annuo, nell’ultimo quinquennio, è di 39.744.193 euro nella provincia del nord, cioè il 34,87% del totale. Segue a distanza l’Av2 di Ancona con una mobilità passiva che vale 25.525.923 euro (22,39%). Pesante anche il bilancio dell’Av3 di Macerata, che si assesta su 20.252.093 euro (17,77%). In Av4 (Fermo) il valore annuo è di 12.507.946 euro (10,97%), mentre nell’Av5 di Ascoli Piceno siamo sui 15.959.675 euro (14%). In media, si parla di 30mila ricoveri l’anno fuori regione. Di questi il 50% si rivolgono all’Emilia Romagna specie dall’Av1 ed il 13% alla Lombardia. Seguono Umbria e Lazio con il 9% e l’Abruzzo con il 4%. Le specialità che causano i flussi più consistenti sono quella ortopedica (25%) e di cardiologia interventistica (7%). L’altro dato evidente che emerge dallo studio riguarda il mutato quadro delle esigenze sanitarie. Nei prossimi anni, infatti, le nascite continueranno a diminuire mentre gli over 65 aumenteranno insieme alla domanda stimata di prestazioni legate a patologie croniche come ipertensione e diabete. Nello specifico, tra cinque anni la popolazione marchigiana tra i 65-84 anni conterà 16mila individui in più e 5mila quella over 85. Nell’insieme, queste due fasce di età conteranno circa 4mila persone con due o più malattie croniche.

«Le indicazioni che emergono sono precise - osserva Acquaroli -: le cure di prossimità vanno ad incidere meno dell’ospedalizzazione e, di fronte a poche risorse e all’invecchiamento della popolazione che ha bisogno di assistenza, vanno ponderate con i numeri le scelte più efficaci, riportando i servizi sui territori come intendiamo fare con la riorganizzazione delle aziende sanitarie». Parole a cui fanno eco quelle del titolare della delega Saltamartini: «I numeri spazzano via le opinioni e sono oggettivi. Grazie a questo studio ora abbiamo la possibilità di impegnare le risorse in modo più coerente e l’obiettivo è arrivare ad un modello di corretta offerta Comune per Comune». 


I nuovi corsi
A tal fine, la Politecnica sta anche puntando sul «capitale umano che è determinante per realizzare le cose - sottolinea Gregori -. Su questo aspetto ci siamo particolarmente concentrati con l’incremento delle borse di studio (110) e i corsi di formazione (42), con i corsi di laurea magistrali a ciclo unico che sono passati dai 212 del 2020 ai 355 del 2022/2023 dei corsi triennali per le professioni sanitarie che da 535 sono diventati 750». È inoltre di venerdì scorso la buona notizia dell’ok definitivo, da parte del ministero dell’Istruzione, al nuovo corso in inglese di Medicine & Surgery, che con 30 crediti in più permette di avere una laurea Ingegneria biomedica. 

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