ANCONA - Non solo Amministrative. Giugno 2024 si preannuncia un mese particolarmente caldo per la politica. Infatti, nel carnet elettorale ci sono anche le Europee per il rinnovo del Parlamento a Bruxelles. Una consultazione che sembra lontana anni luce rispetto a quella per scegliere il proprio sindaco, ma per i partiti è invece fondamentale dal momento che permette di dimostrare il peso specifico di ciascuno. Qui non ci sono alleanze: ognuno corre per sé e schiera i suoi pedoni. Le Marche rientrano all’interno della circoscrizione elettorale Centrale, di cui fanno parte anche Lazio, Toscana e Umbria.
Missione (quasi) impossibile
Va da sé che spuntarla sulle due regioni tirreniche è un’impresa titanica.
Le ipotesi
Altri nomi certi, al momento, non ce ne sono. Ma nei corridoi di Palazzo alcuni hanno iniziato a circolare. Sempre nella metà campo del centrodestra, uno dei più ricorrenti è quello del capogruppo regionale di Fratelli d’Italia Carlo Ciccioli. Dopo l’occasione persa in giunta, sarebbe un bel modo per coronare la sua lunga e intensa carriera politica. Un premio anche per la lealtà ad un partito che nelle Marche ha contribuito a fondare e traghettare quando era allo zero virgola. Passando all’altra metà del cielo, in casa centrosinistra non sono ancora state prese decisioni definitive. Uno dei papabili è il sindaco uscente di Pesaro Matteo Ricci: dopo 10 anni alla guida della città si sta guardando intorno e a Roma ci pensano. Anche se il peso specifico della Toscana schiaccerebbe ogni speranza coltivata dalle Marche, a meno che non passi l’ipotesi del ticket. Ma va tenuto conto del fatto che all’intera circoscrizione Centrale spettano appena 15 seggi dei 76 su cui può contare l’Italia.
Pesi e contrappesi
Tradotto: i posti sono pochi e se li prende chi conta di più. Ed è questa la ragione principale per cui le Marche storicamente non sono rappresentate in Europa. I ben informati dicono che il partito con più chance di eleggere un marchigiano a Bruxelles è FdI, ma è materia da Aruspici. Nel concreto c’è che la strada che dalla nostra regione porta agli scranni del Parlamento europeo è parecchio in salita. Servono peso e numeri, materiale di cui, purtroppo, scarseggiamo. Ma c’è tempo per organizzarsi.
Il calendario
Le date scelte per la consultazione vanno dal 6 al 9 giugno. I partiti ottengono i seggi in base al voto nazionale e sono assegnati ai candidati nelle liste regionali. La competizione sarà serrata. Nel 2019 non ottenemmo trofei: che il 2024 sia l’anno del riscatto dei marchigiani a Bruxelles?
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