Europee, Carloni in campo: Ciccioli e Ricci tra i papabili

Dalle Marche al Parlamento europeo: Sbarbati l’ultima a farcela nel 2004

Europee, Carloni in campo: Ciccioli e Ricci tra i papabili
Europee, Carloni in campo: Ciccioli e Ricci tra i papabili
di Martina Marinangeli
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Lunedì 20 Novembre 2023, 03:45 - Ultimo aggiornamento: 21 Novembre, 09:19

ANCONA - Non solo Amministrative. Giugno 2024 si preannuncia un mese particolarmente caldo per la politica. Infatti, nel carnet elettorale ci sono anche le Europee per il rinnovo del Parlamento a Bruxelles. Una consultazione che sembra lontana anni luce rispetto a quella per scegliere il proprio sindaco, ma per i partiti è invece fondamentale dal momento che permette di dimostrare il peso specifico di ciascuno. Qui non ci sono alleanze: ognuno corre per sé e schiera i suoi pedoni. Le Marche rientrano all’interno della circoscrizione elettorale Centrale, di cui fanno parte anche Lazio, Toscana e Umbria. 


Missione (quasi) impossibile


Va da sé che spuntarla sulle due regioni tirreniche è un’impresa titanica.

E infatti, non eleggiamo un parlamentare europeo da tempo immemore. L’ultima fu Luciana Sbarbati nel lontano 2004 con la lista Uniti nell’Ulivo. Venti anni esatti dopo, magari sarà la volta buona. In campo c’è già un nome: quello del deputato della Lega e presidente della Commissione Agricoltura alla Camera Mirco Carloni. A lanciargli la volata è stato il leader nazionale del Carroccio Matteo Salvini, venuto appositamente a Macerata lo scorso 29 settembre per benedire la sua candidatura. 


Le ipotesi


Altri nomi certi, al momento, non ce ne sono. Ma nei corridoi di Palazzo alcuni hanno iniziato a circolare. Sempre nella metà campo del centrodestra, uno dei più ricorrenti è quello del capogruppo regionale di Fratelli d’Italia Carlo Ciccioli. Dopo l’occasione persa in giunta, sarebbe un bel modo per coronare la sua lunga e intensa carriera politica. Un premio anche per la lealtà ad un partito che nelle Marche ha contribuito a fondare e traghettare quando era allo zero virgola. Passando all’altra metà del cielo, in casa centrosinistra non sono ancora state prese decisioni definitive. Uno dei papabili è il sindaco uscente di Pesaro Matteo Ricci: dopo 10 anni alla guida della città si sta guardando intorno e a Roma ci pensano. Anche se il peso specifico della Toscana schiaccerebbe ogni speranza coltivata dalle Marche, a meno che non passi l’ipotesi del ticket. Ma va tenuto conto del fatto che all’intera circoscrizione Centrale spettano appena 15 seggi dei 76 su cui può contare l’Italia. 


Pesi e contrappesi


Tradotto: i posti sono pochi e se li prende chi conta di più. Ed è questa la ragione principale per cui le Marche storicamente non sono rappresentate in Europa. I ben informati dicono che il partito con più chance di eleggere un marchigiano a Bruxelles è FdI, ma è materia da Aruspici. Nel concreto c’è che la strada che dalla nostra regione porta agli scranni del Parlamento europeo è parecchio in salita. Servono peso e numeri, materiale di cui, purtroppo, scarseggiamo. Ma c’è tempo per organizzarsi. 


Il calendario


Le date scelte per la consultazione vanno dal 6 al 9 giugno. I partiti ottengono i seggi in base al voto nazionale e sono assegnati ai candidati nelle liste regionali. La competizione sarà serrata. Nel 2019 non ottenemmo trofei: che il 2024 sia l’anno del riscatto dei marchigiani a Bruxelles?
 

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