Assemblea regionale di Confcooperative Marche, Acquaroli: «Le istituzioni possono fare molto sia in termini di stimolo che di costruzione di un settore produttivo più robusto»

Il presidente ha colloquiato con Maurizio Gardini, presidente nazionale Confcooperative, in un panel moderato dal direttore del Corriere Adriatico Giancarlo Laurenzi

Acquaroli, Laurenzi e Gardini
Acquaroli, Laurenzi e Gardini
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Giovedì 29 Febbraio 2024, 16:09 - Ultimo aggiornamento: 16:13

ANCONA - «Le istituzioni possono fare molto sia in termini di stimolo che di costruzione di un settore produttivo più robusto. Entrando nello specifico della nostra Regione, il tema più sentito per le piccole imprese e le partite IVA e anche il mondo della cooperazione, è il problema dell’accesso al credito». Questo il tema centrale espresso dal presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli che, questa mattina, è intervenuto all’assemblea regionale di Confcooperative Marche dal titolo "Lavoro, comunità, futuro: la funzione sociale della cooperazione" a Civitanova Marche. Il presidente ha colloquiato con Maurizio Gardini, presidente nazionale Confcooperative, in un panel moderato dal direttore del Corriere Adriatico Giancarlo Laurenzi.

«Gli strumenti europei e di finanza pubblica non sono sufficienti»

«Gli strumenti messi in campo con la programmazione europea o la finanza pubblica sono un elemento ma non sono sufficienti - ha sottolineato Acquaroli - Occorrono istituti più recettivi e sensibili alle difficoltà che il sistema economico sta affrontando. Questo è un allarme che non riguarda solo le Marche, ma come Regione in transizione, attraverso la programmazione europea mettiamo in campo molte risorse, anche grazie al cofinanziamento, ma c’è una difficoltà per molti nell'accedervi. L'alta risposta avuta allo strumento di accesso al credito messo in campo recentemente dalla Regione ne è la testimonianza».

«Scenario storico complesso, le Marche hanno caratteristiche uniche»

Acquaroli ha poi rimarcato il momento storico che si sta vivendo a livello globale con pesanti ripercussioni anche nel locale: «Siamo in una fase molto complessa che verrà raccontata nei libri di storia: una pandemia, due guerre pesantissime in corso alle porte dell’Europa, e l'inflazione che è salita al 10%.

Parliamo di scenari macroeconomici complessi che sono cambiati molto velocemente. La resilienza del mondo produttivo in questo contesto deve basarsi sull'innovazione e sulla competitività - è stata l'analisi del governatore -  Anche se le sfide sono globali infatti, la competitività rimane un fattore cruciale e va incoraggiata. Il tessuto produttivo regionale, composto principalmente da PMI, ha difficoltà nell'aggregarsi anche a causa di campanilismo e altre questioni culturali originate dalla carenza di infrastrutture che è un limite sia per la crescita esterna che interna. Massimizzare gli sforzi sull'innovazione, l'efficientamento della competitività e il sostegno al lavoro è essenziale, così come valorizzare le eccellenze locali attraverso la formazione e la creazione di opportunità per i giovani. È importante apprezzare le caratteristiche uniche delle Marche  - ha concluso Acquaroli - che offrono una migliore qualità della vita e opportunità diverse rispetto alle grandi città. Investimenti nelle infrastrutture materiali per la continuità territoriale e immateriali, possono contribuire a trattenere talenti e sostenere lo sviluppo locale»

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