L’inflazione in frenata, Marche sotto la media. L’aumento tendenziale dei prezzi a maggio è sceso al 7,4%, contro il 7,6 in Italia

L’inflazione in frenata, Marche sotto la media. L’aumento tendenziale dei prezzi a maggio è sceso al 7,4%%, contro il 7,6 in Italia
L’inflazione in frenata, Marche sotto la media. L’aumento tendenziale dei prezzi a maggio è sceso al 7,4%%, contro il 7,6 in Italia
di Lorenzo Sconocchini
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Lunedì 19 Giugno 2023, 03:50 - Ultimo aggiornamento: 20 Giugno, 08:12

ANCONA Frena l’inflazione nel mese di maggio e nelle Marche il costo della vita è un po’ meno caro della media italiana (7,4% contro 7,6), con Ancona che figura - con il suo 6,6% di aumento tendenziale dei prezzi - al settimo posto nella graduatoria dei 32 capoluoghi di regione e città sopra i 100mila abitanti per capacità di contenere il carovita. È quanto emerge dall’ultimo report dell’Istat che ha aggiornato la stima preliminare dell’inflazione del mese scorso.

 


Più 0,3% mensile


Per maggio 2023 si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività registri un aumento dello 0,3% su base mensile e del 7,6% su base annua, scendendo da +8,2% di aprile. La decelerazione del tasso di inflazione si deve anzitutto - spiega il report dell’Istat - al rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +26,6% a +20,3%) e, in misura minore, di quelli degli Alimentari lavorati (da +14,0% a +13,2%). Effetti “frenanti” solo in parte compensati dalle tensioni al rialzo dei prezzi degli alimentari non lavorati (da +8,4% a +8,8%) e dei Servizi relativi all’abitazione (da +3,2% a +3,5%). 

Liguria e Basilicata


La regione con l’inflazione più alta è la Liguria, +9,3%, mentre le Marche con il 7,4% sono 11esime nella graduatoria chiusa dalla Basilicata con appena il 5% di inflazione tendenziale. Nella classifica delle città con inflazione più elevata ci sono Genova (+9,5%), Messina e Firenze (+8,4%), mentre Ancona (6,6%) è tra quelle con le variazioni tendenziali più contenute. L’inflazione più bassa si registra a Potenza (+5,0%) e a Catanzaro (+6,0%). E proprio elaborando i dati di maggio, L’Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica completa delle città con i maggiori rincari per i servizi di alloggio, di ristorazione, cibo e bevande. Per la ristorazione (ristoranti, pizzerie, bar, pasticcerie, gelaterie, gastronomia e rosticceria) Ancona è al secondo posto tra le città con minori rincari (+3,2%) dietro Trapani (+3%) su 79 città monitorate. Tra quelle con inflazione più alta per prodotti alimentari e le bevande analcoliche, Macerata è al quarto posto con un +14,4%, Ancona è settima con il 13%.
Lorenzo Sconocchini

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