Quando il lavoro è green, 27 imprese marchigiane ad Ecomondo a Rimini. Il 35% delle nostre aziende investe nella transizione ecologica

Quando il lavoro è green, 27 imprese marchigiane ad Ecomondo a Rimini
Quando il lavoro è green, 27 imprese marchigiane ad Ecomondo a Rimini
di Lorenzo Sconocchini
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Martedì 7 Novembre 2023, 01:55 - Ultimo aggiornamento: 9 Novembre, 07:34
ANCONA Sono 27 le imprese marchigiane che partecipano da oggi a Ecomondo, l’evento internazionale sulla transizione ecologica in corso fino a venerdì al quartiere fieristico di Rimini. L’appuntamento, giunto alla 26esima edizione, è divenuto ormai un hub di ricerca e innovazione nell’economia green e circolare, che ospita le principali aziende di servizi, soluzioni e tecnologie del settore ambientale.  

Il clima che cambia


Le imprese marchigiane partecipano anche grazie al bando fiere promosso da Camera di Commercio delle Marche e Regione Marche. «Viviamo giorni in cui il tema della sostenibilità legato all’economia è fortemente alla ribalta - osserva il Presidente di Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini - ce lo ricorda ogni giorno purtroppo l’emergenza climatica, che si esprime sia con un’estate protratta che con le esondazioni che ora flagellano le comunità e di cui abbiamo avuto drammatica esperienza anche nelle Marche. È importante che le nostre eccellenze siano a Rimini proprio perché ancora le Marche non sono protagoniste della transizione ecologica». 


L’ultimo rapporto Green Italy, realizzato dalla Fondazione Symbola anche col supporto di Camera Marche, evidenzia come la nostra regione possa fare ancora meglio a investimenti green, seppur con una discreta quota di imprese investitrici, pari al 34,5% del totale. Inoltre lenostre imprese crescono sul fronte green job più della media italiana.
Le Marche vanno meglio nell’analisi sul settore della moda, a cui anche Ecomondo 2023 specifici appuntamenti e approfondimenti.

Al fashion si deve, nel 2022, oltre il 10% delle esportazioni totali marchigiane e da diversi anni la nostra risulta la sesta regione italiana per valore assoluto di vendite all’estero delle produzioni del settore. Come pure sesta è la provincia di Fermo per numerosità assoluta di imprese del settore moda (circa 5.500 le imprese marchigiane del comparto iscritte al 30 settembre). «Fare della moda una frontiera di sostenibilità è la sfida che non possiamo mancare, poiché si tratta di un ambito produttivo tra i più impattanti per l’ambiente», osserva ancora Sabatini. 


L’esempio virtuoso


Green Italy cita l’esempio virtuoso della Conceria Nuvolari di Monte Urano, nel Fermano, che dopo aver sottoposto a certificazione ambientale la propria linea di pellami e compensato le emissioni di CO2, ne ha recentemente misurato le caratteristiche biobased con l’analisi al radiocarbonio C14, che indica la percentuale di carbonio derivato da fonte naturale. Case history interessanti figurano anche nella messa a punto di materiali alternativi alla pelle animale: per quanto la pelle utilizzata nella filiera della calzatura, della borsetteria o dell’arredamento sia uno scarto industriale della lavorazione di carne e latticini, non mancano brand della moda che esplorano soluzioni nuove. 


Nelle Marche un esempio interessante è offerto dalla Tecnofilm ( S. Elpidio a Mare ) che ha realizzato Ecopower, una classe di composti elastomerici termoplastici, brevettati e realizzati con oli vegetali in sostituzione dei plastificanti di origine petrolifera e pensati per la produzione di calzature. Napee (di Pesaro) ha invece messo a punto un tessuto per l’abbigliamento e l’automotive unendo gli scarti di lavorazione della canapa e polioli di matrice organica.

 

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