Anna Bartolini, segretaria regionale Cisl Scuola e docente: «Noi prof vaccinati al 90% ma no al sistema punitivo». E le aule affollate?

Anna Bartolini, segretaria Cisl scuola Marche
Anna Bartolini, segretaria Cisl scuola Marche
di Martina Marinangeli
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Sabato 7 Agosto 2021, 23:16

Anna Bartolini, segretaria regionale Cisl Scuola e titolare di cattedra all’Istituto comprensivo Giacomo Leopardi di Colli al Metauro, qual è la sua opinione riguardo all’obbligo del Green pass per il personale scolastico? 

 
«Faccio una premessa: già da inizio anno, in tempi non sospetti, come Cisl Scuola abbiamo attivato un banner sul sito in cui si invitava il personale scolastico a vaccinarsi. Lo abbiamo definito come un atto di responsabilità dal valore etico e civico. Non abbiamo mai cambiato la nostra linea, neanche quando erano emerse tutte le questioni intorno ad Astrazeneca. E devo dire che il personale scolastico ha risposto: nelle Marche in particolare, i vaccinati sono oltre il 90% in questa categoria».
Dunque l’obbligo del Green pass non dovrebbe essere un problema insormontabile.
«Di fronte ad un’adesione di questo tipo, non ci si può scandalizzare alla richiesta del Green pass. Abbiamo sempre detto che è il governo a doversi prendere la responsabilità di introdurre questa misura in una situazione di emergenza, e una volta presa, la si deve rispettare. C’è però una cosa che in qualche maniera mi disturba».
Ovvero? 
«Siamo rimasti stupiti dalla forma di punizione per la quale, se dopo cinque giorni non ti vaccini o non dimostri di esserti prenotato, vieni lasciato a casa senza stipendio. Troviamo questa sanzione inaccettabile e fuori luogo. La categoria ha risposto in maniera importante all’appello vaccinale: perché introdurre misure punitive senza nemmeno aprire un confronto? Fino a ieri, sapevamo che sarebbero state previste delle forme di spostamento ad altre mansioni, magari amministrative».
Potrebbe essere un tentativo di convincere anche quel 10% residuale a vaccinarsi.
«Ma perché non fare la stessa cosa con altre categorie, allora? Così si scatena l’avversione alla misura. Non mettiamo in discussione né la vaccinazione né il Green pass, anzi. Ciò che chiediamo è di togliere la sanzione del mancato stipendio perché la soluzione non è picchiare ancora sulla scuola. Ci si nasconde dietro a questo problema per non affrontare alcune tematiche vere».
Per esempio?
«Dobbiamo continuare a parlare di distanziamento – e quindi di organico Covid, per garantire classi non troppo numerose –, sanificazione delle aule, adeguata areazione ed adeguate misure sui trasporti pubblici. Di tutto questo invece non si parla, ma la misura della vaccinazione non è esaustiva di per se stessa».
Lei ha avuto il Covid: cosa si sente di dire a chi è ancora indeciso sulla profilassi? 
«Ho preso il Covid e posso dire che chi ha visto la morte in faccia, tra virus e vaccino, sa bene cosa scegliere. Chi ha paura del vaccino è perché non ha fatto i conti con le conseguenze del Covid».

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