ANCONA Residenze protette osservate speciali. Nei giorni convulsi dell’allerta Covid tornata ai livelli di guardia, a palazzo Raffaello si lavora praticamente h24 per cercare di capire dove e come intervenire, per operare chirurgicamente sulla diffusione del contagio allontanando il più possibile l’ipotesi di un lockdown totale.
La strategia
Ieri la giornata delle Regione è ruotata attorno alla circolare che detta le nuove linee guida per la gestione dell’emergenza nelle strutture residenziali e semi-residenziali sanitarie, sociosanitarie e sociali nell’area extra ospedaliera. Un documento sulla stessa lunghezza d’onda di quanto il Corriere Adriatico chiede da due giorni, perché in una situazione di rischio elevato come quella attuale, tutelare le fasce più deboli della popolazione è la priorità. Sia il governatore Francesco Acquaroli che i suoi assessori, insediatisi da neanche una settimana, si sono trovati di fronte al treno in corsa della recrudescenza del Coronavirus, con la curva del contagio che continua a salire, ed ognuno di loro sta operando all’interno del proprio segmento di competenza per trovare soluzioni ad un contesto che rischia di sfuggire di mano. Dopo l’ordinanza su scuole, trasporto pubblico e centri commerciali di giovedì, ieri il Servizio sanità della Regione ha inviato all’Asur, alle aree vaste e agli enti gestori le linee di indirizzo per le Rsa.
La scelta
«Continuiamo a tenere alta l’attenzione soprattutto nei contesti più esposti come le residenze sociosanitarie – il commento del presidente –. Il nostro impegno resta massimo in questa fase di ripresa pandemica al fine di scongiurare un ritorno alla drammatica situazione vissuta la scorsa primavera».
I controlli
Per quanto concerne l’ospite che entra nella struttura, le linee guida prevedono l’effettuazione del tampone (test rapido antigenico su tampone oro-naso faringeo o nasale) entro le 48 ore precedenti l’ingresso, il superamento del periodo di quarantena negli spazi appositi definiti, e la presentazione di certificazione del proprio medico curante rilasciata il giorno precedente all’ingresso che attesta l’assenza di sintomi assimilabili a quelli del Covid. Gli screening al personale vengono effettuati tramite tampone rapido ogni 15 giorni e con tampone in caso di contatto con casi positivi o sospetti. Gli ospiti, invece, verranno sottoposti al test rapido antigienico, al tampone molecolare in caso sospetto, o al tampone rapido, secondo valutazione del curante, dell’Usca o di team multidisciplinari.
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