Confindustria Marche Nord decide: la Bichisecchi per il dopo-Giordano

Confindustria Marche Nord decide: Paola Bichisecchi (nella foto) per il dopo-Giordano
Confindustria Marche Nord decide: Paola Bichisecchi (nella foto) per il dopo-Giordano
di Andrea Taffi
3 Minuti di Lettura
Giovedì 24 Ottobre 2019, 09:05
ANCONA C’è aria di novità in area confindustriale. In senso relativo, ma pur sempre novità per una somma di motivi. A Marche Nord è in dirittura d’arrivo la posizione dell’avvocato Salvatore Giordano, che nella staffetta con Filippo Schittone, in posizione di direttore generale, aveva in carico la prima parte tra 2017 e 2019. Chi doveva subentrargli però, Schittone, ormai da un anno è passato a nuovo incarico - ora è d.g. in Aib, la Confindustria di Brescia, una delle prime d’Italia - e quindi si pone il problema della successione. 

L’incarico ad personam
Giordano infatti ha già maturato i requisiti per la pensione anche se per lui si potrebbe prospettare un incarico di livello politico, lontano dalla gestione (per ovvii motivi di incompatibilità), ma vicino a quella che pur sempre – nel rispetto di tutti quelli che hanno concorso alla fusione tra Ancona e Pesaro – è anche una sua creatura. La più probabile potrebbe essere quella di una cooptazione nel consiglio di amministrazione di Marche Nord ma si valuta anche una nomina ad personam proprio per la lunga esperienza maturata in associazione. Più delicata è la questione del direttore generale di Marche Nord che ha un valore cruciale per lanciare la nuova associazione. In termini strategici, in termini di valorizzazione, in termini di gestione di tutto il patrimonio di Ancona-Pesaro. Le porte sono tutte aperte: da una parte Schiavoni ha valutato alcuni profili esterni di spessore (dalla Toscana ,in particolare), dall’altra ci sarebbe una soluzione, per così dire interna, di pari affidabilità con alcuni vantaggi di avviamento. In questa direzione, il nome che circola è quello di Paola Bichisecchi, il vertice gestionale di Confindustria Marche, associazione che con l’avvio e il coronamento di due fusioni (Marche Nord e Centro-Adriatico) si trova all’incrocio della riorganizzazione regionale delle associazioni. Bichisecchi avrebbe già tutti i canali aperti, interni ed esterni, conosce territori e caratterialità e su questo gode di una posizione inavvicinabile: nessuno sarebbe come lei. 

Gli altri punti a favore
Il nome di Bichisecchi ha anche altri punti a favore. Gli orologi confindustriali sono puntati sui primi mesi del 2020. E non è escluso che possano esserci anche altre novità sul tema delle aggregazioni. Detto che i colloqui esplorativi sono sempre andati avanti, ad Ascoli-Fermo, cioè Confindustria Centro Adriatico, si è tornati a ragionare in termini più fitti sulla questione. 

Le questioni di sempre
Centro Adriatico pone in maniera molto serena le questioni di sempre: una guida della gestione con visione allargata e super partes, una gestione oculata del personale che dovrebbe andare a coprire tutte le aree dell’associazione, idem per le società di servizi. Gli alti venti del Piceno non annunciano svolte imminenti ma è un fatto che ci sia più serenità di valutazione rispetto a due anni fa e una nuova direzione darebbe ulteriore spinta. Più indietro la posizione di Macerata che è alle prese con il rinnovo della presidenza. Gianluca Pesarini è scaduto, si fanno dei nomi (Domenico Guzzini, Stefano Belardinelli e Sauro Grimaldi) ma la quadra non sembra vicinissima. Dopo le due strade intraprese (prima verso Sud e poi verso il Nord) revocate in tema di fusioni prima c’è il nodo degli organi decisionali poi, molto dopo, si passerà a valutare le questioni di riassetto regionale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA