Volkswagen, la forte preoccupazione
delle aziende fornitrici nelle Marche

Volkswagen, la forte preoccupazione delle aziende fornitrici nelle Marche
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Giovedì 24 Settembre 2015, 20:27 - Ultimo aggiornamento: 20:32
ANCONA - Dopo lo scandalo

Volkswagen per la manipolazione dei dati antismog, ci sono timori nelle Marche per i contraccolpi sulle imprese attive nella progettazione e fornitura di componenti per le vetture del gruppo tedesco. In provincia di Ancona, tra le aziende che lavorano per il colosso tedesco c'è la Cebi Italy spa, che nello stabilimento di Osimo stazione (ex SoGeMi) produce serrature, attuatori e serbatoi per autoveicoli. Collegata alla multinazionale Cebi International, con 11 impianti in tre continenti, l'azienda osimana ha 400 dipendenti e clienti importanti tra cui Bmw, Fiat-Chrysler e, appunto, Volkswagen; un rapporto solido, quello con il marchio tedesco, definito dai lavoratori «storico e importante».



«Non temiamo grandi danni, ma dipenderà dalla reazione del mercato» dicono anche dalla ex Sipe di Monte San Vito, azienda del gruppo Ask Industries, che progetta e costruisce altoparlanti. Acquistata lo scorso aprile dalla Jvc Kenwook Corporation dopo anni di forti incertezze, la fabbrica impiega 200 dipendenti, la metà nella produzione e altri 100 nella progettazione di sistemi audio per varie case automobilistiche. Circa il 20% del fatturato è legato al rapporto con la Volkswagen, in particolare nello sviluppo di prodotto. Una collaborazione rilevante e di lunga data con Volkswagen la vanta anche la ex Finber di Camerano, del gruppo Skg Italia spa. Lo stabilimento dà lavoro a circa 150 addetti alla produzione di impianti di climatizzazione e filtri per auto. Vincenzo Gentilucci, segretario della Uilm Uil di Ancona, commenta: «anche se ad oggi non si comprende ancora bene la ricaduta di questo scandalo sulla produzione, siamo preoccupati per la forza lavoro di queste tre aziende. La speranza è che non siano gli operai a pagare per una situazione di cui non sono assolutamente responsabili».
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