Italiani morti in Svizzera, Messner: «Con whiteout non c'è scampo. Non vedi niente, poi muori»

Italiani morti in Svizzera, Messner: «Con whiteout non c'è scampo. Non vedi niente, poi muori»
Italiani morti in Svizzera, Messner: «Con whiteout non c'è scampo. Non vedi niente, poi muori»
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Giovedì 3 Maggio 2018, 15:55

Il whiteout non dà scampo. È l'opinione di Reinhold Messner, che commenta così la bufera di neve che ha provocato la morte di 6 persone, tra cui 5 italiani, sulle Alpi ieri. «Quando ti trovi nel whiteout, una sorta di nebbia di neve e vento gelido fortissimo, non c'è colpa, perché non si vede più niente. Da quello che ho capito le condizioni erano queste e purtroppo è accaduta una tragedia», ha detto Messner. «In quelle condizioni - spiega - se metti una mano sul viso, la vedi, ma i piedi no. Basta essere a 100 metri da un rifugio ed è impossibile trovarlo».

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«Da decenni - conclude parlando in generale - gli incidenti in montagna sono più o meno lo stesso numero, un po' più sull'Himalaya, perché va più gente. È successo anche a un italiano nelle ore scorse, ma la sua tenda è stata portata via dal vento con lui dentro. Non poteva salvarsi». «In quelle condizioni - prosegue - per un po' ci si riesce a muovere, poi non più, subentra la disperazione. Forse la guida sperava di arrivare al rifugio. Morto lui poi gli altri probabilmente non sapevano cosa fare». 

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«È una condizione che io ho vissuto almeno cento volte - racconta Messner - ma il problema è che se ti trovi in Antartide è grave, però non hai dei crepacci, mentre in montagna sì. Col vento forte e il freddo, come ho capito che è successo in Svizzera, se non hai un'esperienza estrema perdi la testa. La bufera ti butta giù e la morte è la conseguenza. Pensiamo che i vestiti, le scarpe e i gps che ci sono adesso ci rendano sicuri, ma la montagna è sempre pericolosa. Servono se puoi arrivare al riparo, ma se ti fermi non bastano come aiuto». 

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