Continuano le proteste in Brasile, la direttrice del comitato organizzatore: «quello che c'era da rubare è stato rubato»

Continuano le proteste in Brasile, la direttrice del comitato organizzatore: «quello che c'era da rubare è stato rubato»
di Alfredo Spalla
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Giovedì 29 Maggio 2014, 17:33 - Ultimo aggiornamento: 17:40
Nuove frizioni fra il governo brasiliano e la FIFA. Questa volta la polemica ha un'origine semantica, con la Presidente Dilma Rousseff che contesta l'ormai diffusissima espressione«padrão Fifa» («standard FIFA»), spesso utilizzata dai movimenti sociali brasiliani per rivendicare servizi pubblici e investimenti di qualità. O almeno pari a quelli del Mondiale. La Rousseff, citando il giornalista Mário Magalhães ha tenuto a precisare che «lo standard FIFA non è il parametro giusto per affrontare alcune questioni del paese», perché «il padrão FIFA» è quello che «vende biglietti cari, e non permette che l'entrata alle partite sia più democratica». «Mi scuserete - ha polemizzato la Rousseff - ma gli aeroporti non sono "standard FIFA", sono"standard Brasile". Non stiamo facendo queste infrastrutture per la FIFA o per i Mondiali, ma per tutti i brasiliani».



Nel frattempo, Joana Havelange, direttrice del COL (Comitato Organizzatore Locale), e Marco Polo Del Nero, futuro presidente della Federazione brasiliana, si sono sfogati sui social. «Non sostengo - ha scritto su Instagram la direttrice - e non condivido queste proteste. Non mi vestirò a lutto in nessun giorno del Mondiale. Voglio che l'evento si svolga nella forma migliore. Non tiferò contro la mia nazionale, anche perché quello che c'era da spendere o da rubare, già è stato speso e rubato. Bisognava manifestare prima». La polemica di Del Nero, invece, corre su Twitter ed è indirizzata ai professori brasiliani, in stato di agitazione in questi giorni. «Gli insegnanti protestano per uno stipendio migliore. Ritengo che un educatore debba effettivamente percepire lo stesso salario di un'autorità pubblica. Ma cosa c'entra il Mondiale con questo?». Intanto prosegue l'ondata di scioperi e manifestazioni in tutto il paese. Molto intensa l'attività di professori e funzionari pubblici che in questi giorni hanno sfilato nel centro di San Paolo e bloccato la viabilità pur di essere ascoltati.