Letta: riusciremo a onorare impegni Ue
deficit al 3% entro fine anno
e nel 2014 avremo un pil a +1%

letta e Saccomanni
letta e Saccomanni
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Venerdì 20 Settembre 2013, 14:51 - Ultimo aggiornamento: 21:19

Qui dentro c' anche l'impegno, confermato, a mantenere tutti gli impegni presi con Bruxelles ha detto oggi Enrico Letta, in conferenza stampa a palazzo Chigi al termine del Cdm che ha approvato il Def. «A legislazione vigente - ha detto il premier - il deficit è al 3,1%, ma ha anche voluto confermare l'impegno a stare sotto il 3% alla fine dell'anno. Un obiettivo che è alla portata e che non necessiterà di interventi particolarmente rilevanti».

Saccomanni: per il 2014 pil a +1. «Prevediamo per il 2014 un tasso di crescita, grazie all'impatto positivo delle riforme, dell'1% - ha detto il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni - ma è possibile prevedere la ripresa dell'economia» già a partire dal quarto trimestre» del 2013, che sarà positivo».

Letta: con gli incentivi obiettivo +1% a portata di mano. Gli incentivi in campo edilizio, quelli per il lavoro dei giovani e l'accelerazione sul pagamento dei debiti della Pa «daranno i loro effetti alla fine dell'anno e questo mi porta a pensare che il dato, moderatamente ottimista contenuto nel Def» sul Pil all'1% nel 2013 «sia effettivamente a portata di mano». Così il premier Enrico Letta, in conferenza stampa.

«Dodici miliardi di interventi, altro che non fatto nulla». «Dodici miliardi di interventi nel triennio - ha detto il premier - che sono serviti e servono per rilanciare l'economia e far sì che il nostro Paese possa avere il segno più davanti agli indicatori giusti, vale a dire la crescita». Letta ha replicato così « a chi dice che non è stato fatto nulla».

«Pesa l'instabilità politica». «L'interruzione della discesa dei tassi e la ripresa dell'instabilità politica - ha detto Letta - pesano sui conti e per questo non siamo stati in grado di grado di scrivere oggi 3% nel Def».

«Quadro positivo, l'anno prossimo segno più». «Nella nota di aggiornamento al Def emerge un quadro che vogliamo indicare come un quadro positivo per il futuro. Ci sono elementi che ci consentono l'anno prossimo di avere stabilmente il segno più per la crescita e di avere a fine anno segnali già postivi».

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