Controlli della Capitaneria nei ristoranti
Sequestrati novanta chili di pesce

Controlli della Capitaneria nei ristoranti Sequestrati novanta chili di pesce
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Martedì 22 Aprile 2014, 21:30 - Ultimo aggiornamento: 25 Aprile, 18:46
PORTO SAN GIORGIO - Una Pasqua all'insegna dei controlli, tanto il pesce sequestrato Continuano senza sosta i controlli della Capitaneria di porto sulla filiera della pesca. E dopo le feste pasquali è già tempo di primi bilanci. Nei giorni che hanno preceduto la Pasqua gli uomini del Circomare hanno sequestrato ben 90 chilogrammi di pesce da quattro ristoranti sul lungomare per prodotti ittici di non nota provenienza elevando, al contempo, altrettante sanzioni da 1.500 euro per un totale di 6 mila euro. I ristoranti trovati in possesso di pesce non tracciabile sono tutti ubicati sulla spiaggia. I due esercizi sangiorgesi nella lista, infatti, si trovano sul lungomare. I militari della Capitaneria di porto hanno sequestrato triglie, merluzzi, spigole, salmoni e seppie. Ma i controlli della Guardia costiera non sono arrivati solo da terra. In questi giorni a vigilare la costa ci ha pensato anche la motovedetta Cp 538. Sul fronte del diporto, dalla marineria e dalle attività in acqua, invece, tutto in regola: "I controlli proseguiranno anche nei prossimi giorni - fa sapere il comandante del Circomare, Giuseppe Quattrocchi - per il momento abbiamo impedito che del pesce dalla non nota provenienza finisse sui piatti dei clienti. Alcuni ristoranti sono anche rinomati. Il nostro obiettivo è quello di garantire un prodotto sicuro e dall'origine certa". Intanto in queste ore il Circomare sta chiudendo il cerchio su un'indagine che ha portato al deferimento di alcuni commercianti di vongole fuori regione. Sì perché nei mesi scorsi la Capitaneria di porto ha sequestrato a un commerciante all'ingrosso fermano 74 chili di vongole sottomisura che, a seguito delle indagini, sono risultate essere state pescate nel nord Italia. "Abbiamo presentato due notizie di reato alla Procura competente per territorio - conferma Quattrocchi - in questo caso la pena va da due mesi a due anni di reclusione o da 2 a 12 mila euro di sanzione. Sarà la magistratura a decidere". Con l'avvicinarsi dei mesi caldi il Circomare intensificherà anche i controlli e la prevenzione sulla costa per le attività di balneazione con tanto di campagna informativa a 360 gradi: "A breve - la chiosa del comandante - consegneremo anche una check list ai concessionari di spiaggia sulle dotazioni obbligatorie con la riattivazione del servizio di salvataggio in mare".
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