Violentata per 12 anni dal padre: abusi
cominciati quando aveva solo 4 anni

(archivio)
(archivio)
di Matteo Bernardini
2 Minuti di Lettura
Venerdì 22 Luglio 2011, 10:19 - Ultimo aggiornamento: 23 Luglio, 13:17
BELLUNO - Un'escalation di abusi e violenze sessuali nei confronti della figlia, durate oltre dodici anni, che gli sono costate 16 anni e 8 mesi di reclusione. stata questa infatti la pena a cui il tribunale Collegiale presieduto da Nicoletta De Nardus, ieri, ha condannato un 57enne dell’Alpago attualmente detenuto nel carcere di Pordenone. L’uomo con la famiglia, per un periodo di tempo, ha vissuto anche nel Padovano continuando ad abusare della figlia costretta a subire ogni tipo di abuso sessuale.



La vicenda inizia nel 1994 quando il padre ha 38 anni e la sua bambina 4. All’inizio sono palpeggiamenti e strofinamenti, ma con gli anni le attenzioni malate si trasformano in veri e propri rapporti sessuali a cui l’uomo obbliga la ragazzina, con minacce e l’uso della forza. Il tutto si svolge tra Trevigiano, Padovano e Alpago.



Titolare dell'inchiesta è il pm padovano Giorgio Falcone, che ha chiesto per l’uomo 20 anni di reclusione. Nel corso del dibattimento vengono messe a verbale anche le dichiarazioni della figlia dell'uomo. Parole, ricordi e ricostruzioni che il Collegio ritiene attendibili sin nei minimi particolari.

La ragazza, oggi 21enne, non tralascia i particolari. Ne esce un quadro a dir poco raccapricciante, di un papà orco che la costringe alle più umilianti depravazioni sessuali sin da quando aveva appena quattro anni.



E così, mentre i legali difensori del 57enne chiedono un'ulteriore perizia medica sulla ragazza, il tribunale Collegiale, ieri mattina, l'ha condannato a 16 anni e 8 mesi di reclusione oltre al versamento di 150 mila euro a risarcimento dei danni morali e materiali riportati dalla figlia. Che nel corso del periodo di tempo in cui ha subito gli abusi e le violenze sessuali era anche sottoposta a continue minacce condite da insulti. Un incubo a cui ieri è stata messa, almeno dal punto di vista giuridico, la parola fine.
© RIPRODUZIONE RISERVATA