Rivolta in Egitto: polizia spara sulla folla
Migliaia in piazza, chiuse le piramidi

Proteste anti-Mubarack al Cairo (foto Lefteris Pitarakis - Ap)
Proteste anti-Mubarack al Cairo (foto Lefteris Pitarakis - Ap)
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Sabato 29 Gennaio 2011, 09:48 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 22:56
ROMA - Ancora tensione e scontri al Cairo. Nelle citt egiziane militarizzate e devastate da un giorno di guerriglia, la piazza sfida ancora i carri armati: 50mila persone hanno manifestato nel centro del Cairo, ma anche in altre città, dopo la fine del coprifuoco notturno. Scontri a Ismailia, Alessandria e Rafah, al confine con Israele, dove sono stati uccisi tre agenti. Sarebbero ormai già 100 i morti in queste giornate di proteste nel paese.



Nella capitale, la polizia ha sparato sui manifestanti che erano andati all'assalto del ministero degli Interni. Respinto anche un tentativo di saccheggio al Museo egizio, ma due mummie di faraoni sono state distrutte. Nella notte segnalati numerosi saccheggi nei centri commerciali della capitale. Alcune centinaia di detenuti comuni, sono fuggiti approfittando del caos che regna in città. Le università del Cairo, di Alessandria e di Marsa Matruh hanno sospeso gli esami.



Il Paese è ormai sull'orlo della guerra civile e i militari promettono il pugno di ferro durante il coprifuoco. Mohammed El Baradei, capo dell'opposizione, dice che il presidente Hosni Mubarak deve andarsene e che l'intifada continuerà fino alla caduta del regime. Il capo dei servizi segreti egiziani, Omar Suleiman, è stato intanto nominato vice presidente della Repubblica. I figli e la moglie del presidente Mubarak intanto secondo alcune fonti si sarebbero messi in salvo a Londra. L'Iran sostiene che le proteste egiziane sono in linea con "un'ondata islamica" che vuole "la giustizia".



Assalto al ministero dell'Interno. Nuove manifestazioni sono in atto in tutto il Paese anche oggi contro Mubarak, tra cui quella di Alessandria, dove alcune centinaia di persone si sono riunite davanti alla moschea al-Ibrahim, dove già ieri era partito un primo corteo contro il governo. Un migliaio di manifestanti ha dato l'assalto al ministero degli Interni e la polizia ha aperto il fuoco: ci sarebbero tre morti. La folla ha tentato di espugnare anche il Dipartimento di pubblica sicurezza del Cairo. Uditi spari anche nei pressi della Zecca della Banca centrale d'Egitto.



Respinto assalto al museo Egizio al Cairo. Il capo delle antichità egiziane, Zahi Hawass, ha affermato che è stato respinto in mattinata un tentativo di saccheggio al Museo Egizio. L’esercito presidia la zona. I saccheggiatori sono riusciti comunque a entrare nel Museo Egizio e a distruggere due mummie di faraoni, prima di essere respinti dalla polizia. In alcune immagini trasmesse dalla televisione satellitare Al Jazira si vedono vetrinette rotte, oggetti preziosi e reperti archeologici per terra, molti dei quali in frantumi.



Chiuse le piramidi. Nell'ambito delle misure di sicurezza poste in essere dalle autorità, è stata decisa la chiusura delle Piramidi e di altri siti di attrazione turistica. Lo riferisce la Bbc online. I soldati hanno isolato l'area di Giza, dove sorgono le Piramidi più celebri al mondo, quelle di Cheope, Chefren e Micerino, e dove è collocata la Sfinge. L'area è pattugliata da mezzi corazzati e fanteria meccanizzata.



Autorità vietano dirette tv. Le autorità egiziane hanno ordinato ai giornalisti della tv satellitare al-Arabiya di interrompere i collegamenti in diretta dal Cairo. Lo riferisce la stessa emittente con sede a Dubai. La redazione della tv araba al Cairo si trova a pochi passi da piazza Tahrir, nel centro del Cairo, e ha ospitato numerosi esponenti dell’opposizione al regime di Hosni Mubarak.



Il governo egiziano intanto si è dimesso e il ministro dell'aviazione civile, Ahmed Shafik, è stato incaricato dal presidente Mubarak di formare un nuovo esecutivo. Shafik, come Mubarak, è stato un comandante dell'aviazione militare, ed era ministro dell'Aviazione civile dal 2002. Succede nella carica di primo ministro ad Ahmed Nazif.



Le autorità egiziane «non possono semplicemente mescolare le carte e rimanere fermi», ha affermato oggi il portavoce del Dipartimento di Stato americano, P.J. Crowley, spingendo Mubarak a portare avanti un programma di riforme, oltre a cambiare il governo in carica. «È ora che Mubarak - ha aggiunto Crowley - dopo aver parlato di riforme, faccia seguire fatti concreti alle sue parole». Un concetto già espresso in modo esplicito ieri dal presidente Barack Obama.



Il presidente degli Stati Uniti, al termine del suo incontro con lo staff della Sicurezza Nazionale dedicato alla crisi egiziana, ha ribadito oggi il suo appello a fermare le violenze e a favore della moderazione. Il presidente è inoltre tornato a insistere sul suo sostegno «alla tutela dei diritti universali» e sul suo impegno «perché ci siano passi concreti, da parte delle autorità egiziane, a favore delle riforme».



Nicolas Sarkozy, Angela Merkel e David Cameron hanno lanciato stasera un appello congiunto al presidente egiziano perché «eviti ad ogni costo l'uso della violenza contro civili disarmati», e ai manifestanti affinchè «esercitino pacificamente i loro diritti».



El Baradei: Mubarak se ne deve andare. L’ex direttore generale dell’Aiea e leader di uno dei movimenti di opposizione egiziani ha detto oggi in un’intervista a France 24 che Mubarak «deve andarsene». «Se il regime non cade, l'intifada del popolo continuerà», ha detto l'esponente dell'opposizione egiziana.



Il giallo sulla fuga dei figli e della moglie di Mubarak. l figli e la moglie del presidente egiziano Mubarak, Gamal, Alaa e Suzanne, sono fuggiti a Londra. Lo riferisce la tv araba al-Jazeera. La tv di Stato egiziana ha però smentito la notizia. L'emittente del Cairo, che da giorni cerca di tranquillizzare la popolazione, non ha però fornito ulteriori particolari sulla vicenda.
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