Regionali, Polverini: scendiamo in piazza
Il Quirinale: spetta ai giudici decidere

Polverini e Alemanno a S.Lorenzo in Lucina (Alessandro Di Meo - Ansa)
Polverini e Alemanno a S.Lorenzo in Lucina (Alessandro Di Meo - Ansa)
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Lunedì 1 Marzo 2010, 11:30 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 22:21
ROMA (1 marzo) - Alta tensione nel Lazio dopo l'esclusione dal voto a Roma per le elezioni regionali del Pdl per un ritardo nella presentazione della lista. Mentre il Quirinale fa sapere che l'intervento sulla vicenda spetta ai giudici, la candidata del Pdl Renata Polverini invita i suoi sostenitori a scendere in piazza e chiede anche ai radicali di sostenere la sua protesta.



«Dobbiamo inviare e-mail a tutte le istituzioni, dobbiamo presidiare fisicamente i tribunali dove faremo i ricorsi, dobbiamo portare persone in piazza fino al 4. Voglio vedervi tutte e tutti con i cellulari in mano», ha detto la candidata del centrodestra alla presidenza della Regione Lazio a un presidio organizzato a Piazza del Popolo per protestare contro «l'impossibilità del Pdl di partecipare alle elezioni regionali». Nel corso dell'iniziativa sono state distribuite ai passanti delle gomme con su scritto il nome di Renata Polverini, per simboleggiare il diritto al voto che rischia di essere cancellato. «Domani alle 15 in piazza San Lorenzo in Lucina inizierà una maratona oratoria che continuerà ad oltranza fino a quando il diritto al voto non sarà restituito ai cittadini - ha annunciato Polverini rivolta ai presenti - avvisate tutti i vostri conoscenti e portateli in piazza. Non ci dobbiamo arrendere, ce la faremo».



«Mi rivolgo in particolare al partito Radicale, che ha fatto per anni della lotta per la democrazia il suo baluardo. Come ho fatto io riempiendo le loro piazze quando loro non erano capaci di farlo, ora vengano qui e ci restituiscano questo piacere», ha detto ancora la candidata del centrodestra. «I Radicali ci hanno impedito con la violenza di consegnare le liste», ha aggiunto poi. «Questo è un attacco a tutta la coalizione e alla democrazia, che dobbiamo difendere a prescindere dalla battaglia per le elezioni regionali». Nel corso del presidio organizzato attorno alla stand elettorale di Polverini, la candidata ha proseguito: «Ieri due persone per bene si sono lasciate intimidire dalla violenza di esponenti del partito Radicale o di qualche altra forza della Sinistra, che altro modo che non avevano per vincere le elezioni». All'iniziativa cui stanno partecipando circa 200 persone, tra

cui il ministro alla Gioventù, Giorgia Meloni, la portavoce del comitato elettorale di Renata Polverini, Beatrice Lorenzin e i parlamentari Fabio Rampelli, Andrea Augello e Cesare Curzi.



Una denuncia-querela contro alcuni militanti dei Radicali per violenza privata e contro i componenti dell'Ufficio Centrale per abuso d'ufficio. Questa la mossa di oggi del Pdl che ha allegato la denuncia al ricorso all'Ufficio Centrale presso la Corte d'Appello contro l'esclusione della lista Pdl per Roma e provincia dalle prossime elezioni regionali.



Abuso d'ufficio per i componenti dell'Ufficio elettorale. E' questo il reato indicato nella denuncia perché avrebbero applicato al momento della presentazione delle liste delle «prassi mai viste» e dei «metodi basati sull'arbitrio». Ma oggi il Pdl non aveva tanto nel mirino i radicali («hanno fatto il loro lavoro, e se ci riescono hanno fatto bingo»), quanto l'ufficio elettorale che non avrebbe posto regole chiare, ma «fissato arbitrariamente» il limite nel corridoio per l'area destinata ai delegati di partito. La prassi vorrebbe poi «che venisse acquisito un termine di presentazione e semmai, nel caso, fornire una dichiarazione di tardività».



Secondo l'avvocato Volo, c'è stato «un presidente della commissione che a un certo punto ha detto di bloccare tutto solo quando si è ricordato». «Ha dichiarato lo stop alle 12.30 - ha incalzato il responsabile elettorale del Pdl Ignazio Abrignani - Ma guarda caso in quel momento erano fuori i nostri. Ha fatto giustizia a posteriori. Sarebbe bastato che verso le 12,20 avessero preso i nomi di chi c'era e tutto sarebbe finito lì». Uno dei motivi, quest'ultimo, che fa dire all'eurodeputato Alfredo Pallone che «il cancelliere non poteva rifiutarsi di ricevere le liste». Entro domani i giudici della corte d'appello si esprimeranno sul ricorso. Poi, in caso di ulteriore rigetto, al Pdl non resteranno che il Tar e il Consiglio di Stato.



Controdenuncia, per calunnia, dei radicali. Diego Sabatinelli, il militante radicale presente sabato mattina presso il Tribunale di Roma per la presentazione della Lista Bonino-Pannella, «ha conferito mandato all'avvocato Giuseppe Rossodivita per sporgere denuncia per calunnia nei confronti degli esponenti del PdL, al momento ancora ignoti, che hanno sottoscritto la denuncia per violenza privata». Analogo mandato, spiega una nota dei Radicali, è stato conferito «all'avvocato Rossodivita da Atlantide Di Tommaso, segretario del Psi di Roma, che insieme a Sabatinelli, con una condotta assolutamente non violenta, si è steso sul pavimento davanti al cordone dei carabinieri, senza con ciò impedire fisicamente ad alcuno la presentazione della lista». La denuncia verrà depositata nei prossimi giorni, unitamente alla «querela nei confronti di Renata Polverini per la diffamazione, aggravata dall'attribuzione di un fatto determinato, in relazione alle dichiarazioni rilasciate ieri nel corso della manifestazione a Piazza del Popolo».



Bonino: nessuna violenza da parte nostra. «Sia Sabatinelli che Di Tommaso hanno avuto modo di ripercorrere i dettagli di quanto avvenuto. Ci sono prove fotografiche e testimonianze a iosa». Lo ha detto la candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio, Emma Bonino, parlando di due presentatori di liste, rispettivamente del Partito radicale e del Partito socialista, che sarebbero stati denunciati dal Pdl. Bonino nel corso della presentazione del suo listino ha ribadito: «Per quanto riguarda le accuse di violenza addebitate ai radicali, non è vero. Respingo con tutte le forze questa accusa. Non voglio vedere la nostra caratterizzazione non violenta sporcata o messa in dubbio. Di qui la decisione di reagire con una denuncia per calunnia».



Il Quirinale: intervento spetta sedi giudiziarie. «La preoccupazione di una piena rappresentanza, nella competizione elettorale regionale in Lazio come dovunque, delle forze politiche che intendono concorrervi, non può che essere compresa e condivisa dal Presidente della Repubblica. Ma spetta solo alle competenti sedi giudiziarie la verifica del rispetto delle condizioni e procedure previste dalla legge». È quanto si legge in un comunicato della presidenza della Repubblica.



«Ringrazio il capo dello Stato per aver risposto tempestivamente alla mia lettera condividendo la mia preoccupazione e ovviamente dicendo che sono gli organi preposti a dover decidere. L'importante è che si comprenda che qui non è in gioco solo una diatriba di carattere burocratico o procedurale: qui è in discussione la possibilità per tutti i romani di esprimere il loro voto e il loro diritto democratico a scegliere un partito», ha commentato il sindaco di Roma, Gianni Alemanno.



Nessun provvedimento "ad listam".
Emma Bonino aveva avvertito: dopo le leggi ad personam c'è il rischio di provvedimenti ad listam. Il Consiglio dei ministri ha però smentito qualsiasi iniziativa. Alla riunione per verificare una eventuale legge ad hoc hanno partecipato il premier, i ministri La Russa, Maroni e Ronchi, il sindaco di Roma Gianni Alemanno.



Casini: il Pdl chiamerà Bertolaso per presentare le liste. «Se andiamo avanti così il Pdl per presentare le liste chiamerà Bertolaso». Lo ha detto, scherzando,Pier Ferdinando Casini commentando la vicenda del Lazio e della Lombardia in merito alla presentazione delle liste della Polverini e di Formigoni. «Siamo per la competizione tra candidati - ha aggiunto il leader Udc - e sul piano politico ci auguriamo che Formigoni possa essere sottoposto al vaglio del voto degli elettori. Però ci sono delle regole e il rispetto delle leggi è la prima questione morale».



Torre (Lista Alemanno): allibito, inaccettabili forzature. «Sono allibito da quello che sta accadendo in queste ore nel Lazio con la mancata presentazione delle liste provinciali del Pdl a Roma. La legge c'è e va rispettata e qualsiasi forzatura non è accettabile. C'è una legge che indica un orario entro cui presentare le liste e e va rispettata altrimenti viene meno la certezza del diritto». Così Antonino Torre, consigliere comunale di Roma della lista Civica per Alemanno.



Pdl in piazza giovedì. «Confermo che giovedì 4 marzo saremo in piazza per una grande e pacifica manifestazione di sostegno al ricorso del Pdl, che è parte lesa ed è stato danneggiato da comportamenti scorretti ed illegali»: così Gianni Sammarco Deputato del Pdl e coordinatore di Roma. «Chiediamo ai nostri militanti, simpatizzanti ed elettori - aggiunge - di intervenire alla maratona oratoria che da oggi alle 15 e per i prossimi giorni, dalle 9,30 alle 20, a S.Lorenzo in Lucina darà la possibilità ad ognuno di esprimersi su una vicenda che, falsando la griglia elettorale di partenza , penalizza per primi i cittadini che erano intenzionati ad esprimere il loro voto al più grande partito liberale italiano, un partito che esprime il Presidente del Consiglio e il Sindaco di Roma. Siamo un partito che tradizionalmente predilige il contatto con la gente, a loro diamo voce e la possibilità di difendere il loro diritto, costituzionalmente garantito, al voto e ad essere rappresentati».
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