Luigi Izzo, il barbiere 38enne e padre di due figli, è stato ucciso per uno sbaglio. La tragedia avvenuta a Castel Volturno (Caserta) sarebbe stata generata da una serie di drammatici equivoci. A confessarlo è stato lo stesso assassino, il 53enne incensurato fermato per l'omicidio che nella notte tra sabato e domenica ha accoltellato con sei fendenti l'uomo, lasciandolo senza vita sotto agli occhi inermi della moglie.
Fossombrone, schianto in scooter: muore Filippo Giovanelli, 18enne, studente dell'agrario Cecchi
La ricostruzione
Il killer, dopo il coinvolgimento del figlio 27enne in una rissa, ha ucciso una persona totalmente estranea a quel parapiglia. Secondo quanto accertato, sulla base delle testimonianze e soprattutto delle versioni fornite durante l'interrogatorio da padre e figlio, difesi dall'avvocato Giuseppe Guadagno, tutto sarebbe iniziato nei pressi di un bar di Castel Volturno, dove è scoppiata una rissa cui avrebbe partecipato il fratello di Izzo.
Il tragico errore
Ai carabinieri e al pm il papà del 27enne ha raccontato di aver notato il barbiere che avvicinava la mano alla tasca del pantalone tanto da pensare che stesse per estrarre una pistola. «Non ho capito più nulla, l'ho accoltellato varie volte. Pensavo avesse un'arma e volesse uccidere me e mio figlio» ha spiegato al pm nel corso del drammatico interrogatorio reso nella caserma dei carabinieri di Castel Volturno. «L'ho fatto per difendere mio figlio» si è poi giustificato. Il 27enne avrebbe dal canto suo cercato di alleggerire la propria posizione, riferendo di non sapere che il padre fosse armato, e di avergli spiegato che Luigi non c'entrava niente con la rissa. Parole che però non gli sono servite ad evitare il fermo disposto dalla Procura. Sulla dinamica dei fatti, e sulla incredibile catena di malintesi che sarebbe all'origine del delitto, sono ancora in corso approfondimenti investigativi.