Voce emozionata ma sicura. Frasi imparate a memoria. Emozionata Giorgia Meloni ma anche consumata professionista. E dunque non ha sbagliato niente Meloni alla cerimonia del giuramento. È in total black, iper-istituzionale nel suo tailleur pantaloni. È l’unica fra tutti i suoi ministri che non legge il testo del giuramento ma lo recita a memoria. Non lo declama - perché la sobrietà vuole essere la cifra del nuovo centrodestra diverso dallo sfavillio del vecchio berlusconismo - e lo scandisce con una pacatezza accolta nell’emozione.
La direttiva: guai a dare spettacolo
La cerimonia è molto controllata sia negli abiti sia nelle parole e non c’è ressa intorno al Quirinale e fino al portone come quando giuró il primo e il secondo governo Conte.
La premier è affianco a Mattarella mentre gli altri giurano dopo di lei e ogni tanto si concede un piccolo sorriso rivolto alla figlia Ginevra seduta con il papà Andrea in prima fila dall’altra parte della sala. Poi il brindisi e l’aplomb della squadra di governo si vede a occhio nudo che è una sorta di messaggio auto-imposto: “Concentrati e al lavoro”. Con queste parole Meloni dà appuntamento alla sua squadra per il primo consiglio dei ministri, domani.
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