Dimesso dall'ospedale con gli antidolorifici, morto papà di 41 anni. Aperta un'inchiesta

Dimesso dall'ospedale con gli antidolorifici, morto papà di 41 anni. Aperta un'inchiesta
Dimesso dall'ospedale con gli antidolorifici, morto papà di 41 anni. Aperta un'inchiesta
di Francesco Colagreco
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Lunedì 1 Gennaio 2024, 08:38

Sono stati celebrati a Chieti i funerali di Luca Di Giambattista, il 41enne deceduto il 19 dicembre scorso all’ospedale di Chieti e sulla cui morte la procura cittadina ha aperto un procedimento penale per l’ipotesi di reato di omicidio colposo in ambito sanitario. L’uomo ha lasciato anche una figlioletta di sette anni e una sorella. Di Giambattista, conosciutissimo e stimato in tutta la zona anche per la sua attività, era istruttore di guida e gestiva un’autoscuola, soffriva da quattro anni di un’insufficienza renale che lo costringeva a effettuare quotidianamente delle dialisi peritoneali notturne ed era seguito dal reparto di Nefrologia del nosocomio teatino. Avrebbe dovuto sottoporsi a trapianto del rene. Ma, la scorsa estate, dopo i controlli di rito effettuati per sottoporsi all’operazione, ha cominciato a stare sempre peggio.

I medici, nonostante si fosse recato in ospedale per svariate problematiche – dolori addominali, febbre, sospetta peritonite – lo avrebbero visitato e rimandato a casa dopo avergli prescritto antidolorifici. La situazione sarebbe precipitata qualche settimana fa: il 19 i sanitari gli hanno detto di correre in ospedale dopo aver esaminato degli esami che aveva effettuato giorni prima. È morto in ospedale poche ore dopo. 

Sconvolti dalla tragedia, i familiari della vittima il 20 dicembre scorso hanno presentato una denuncia alla stazione dei carabinieri di Chieti scalo chiedendo all’autorità giudiziaria di accertare le cause della morte del loro caro ed eventuali responsabilità Dai primi dati potrebbe essergli stato fatale uno choc settico.

Il sostituto procuratore ha affidato l’incarico al professor Christian D’Ovidio, dell’istituto di medicina legale dell’università di Chieti, che ha proceduto all’esame autoptico mercoledì 27 dicembre nella sala settoria del presidio ospedaliero di Fermo.

Per avere le prime risposte certe bisognerà attendere gli esiti degli esami istologici e tossicologici effettuati sui campioni prelevati: il consulente tecnico d’ufficio ha richiesto un termine di sessante giorni per depositare le conclusioni della sua perizia. Il pubblico ministero Lucia Anna Campo ha aperto un fascicolo a carico di ignoti e posto sotto sequestro tutta la documentazione clinica. Ultimato l’accertamento irripetibile, il magistrato inquirente ha dato il nulla osta alla sepoltura e la famiglia di Di Giambattista ha così potuto dare l’ultimo saluto al loro caro. 

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