Scintille sulla Banca del Piceno, sotto la lente finisce la gestione. Tassotti: «Indicatori preoccupanti»

Censori: «Diamo garanzie». Donati: «Abbiamo più firme»

La Banca del Piceno approva oggi nella sala convegni in contrada San Venanzo a Castignanoil bilancio 2022
La Banca del Piceno approva oggi nella sala convegni in contrada San Venanzo a Castignanoil bilancio 2022
di Mario Paci
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Venerdì 12 Aprile 2024, 03:25 - Ultimo aggiornamento: 18:46

ASCOLI Oggi alle 19 al Caffè Sonia a Castel di Lama si terrà un incontro con Raffaele Tassotti e la sua lista di candidati, in previsione delle elezioni per il rinnovo del consiglio di amministrazione della Banca del Piceno che si terranno il 5 maggio. 

I patti

«Pacta sunt servanda - afferma Raffaele Tassotti - i patti sono da rispettare! Tuttavia così non è stato. Il presidente designato e votato dall’assemblea che sancì la fusione, Aldo Mattioli, in seguito ad accordi trasversali, è stato costretto a dimettersi. A sua volta Mariano Cesari, artefice dell’operazione e subentrato a Mattioli, è stato vittima degli stessi giochi, con la successione di Alfio Bagalini, fino a presentare un consiglio di amministrazione spaccato in tre tronconi». Tassotti spiega anche il motivo della sua candidatura. «Da questo miscuglio, che non ha certo giovato alla Bcc del Piceno, è sorta l’esigenza di proporre una lista di persone di buon senso e volontà e non compromesse in manovre che non contemplano assolutamente l’interesse della banca. Verranno a dirci che non è vero niente, che gli indici di solidità patrimoniale restano sopra la soglia di allerta, che senza le sofferenze svendute c’è un miglioramento della qualità del credito, che tutti gli indicatori della banca sono a posto». Claudio Censori, candidato alla presidenza, prima alla direzione, conosce perfettamente le dinamiche della banca. «Oggi, visti i sostanziali cambiamenti nel mondo bancario – spiega Censori – c’è bisogno di una classe dirigente competente e preparata per affrontare i continui mutamenti. E la nostra squadra dà ampie garanzie anche da un punto di vista della rappresentatività dei territori di competenza.

I componenti del nuovo cda passeranno da 12 a 8, nonostante ciò abbiamo mantenuto la giusta copertura delle aree dove insistono le 28 filiali della Banca del Piceno». Censori racconta alcuni particolari durante la sottoscrizione della lista: «Ci siamo mossi in prima persona: ciascun candidato ha incontrato i soci del proprio territorio. Nonostante il poco tempo a disposizione, abbiamo raccolto quasi il triplo delle firme necessarie. E ripeto: raccolte una a una. In ogni firma c’è un incontro, c’è un confronto, un dialogo. E questo ci rende molto orgogliosi perché non conta la firma in quanto numero, ma conta perché dietro ad ogni socio c’è una storia, una persona, un’azienda».

I confronti

Non sta fermo nemmeno Sandro Donati, il terzo candidato alla presidenza. «La lista ha scelto di continuare sulla via del confronto con tutti i soci, dando seguito al percorso svolto fin qui e confermando il proprio impegno al fianco del territorio, a cui ben 1.330 soci sostenitori hanno scelto di dare fiducia in sede di candidatura, a fronte delle rispettivamente 779 e 339 firme presentate dalle altre due liste. Potendo contare sulla partecipazione attiva di professionisti, imprenditori, esperti nel campo della sostenibilità e attuali componenti del Cda, la lista è in grado di esprimere professionalità di primo piano attive in tutto il territorio di riferimento della Banca del Piceno, sfruttando un ampio ventaglio di competenze per favorire l’accesso al credito da parte di imprenditori e cittadini e offrire un contributo prezioso al percorso di crescita della banca». «Il nostro obiettivo - conclude Donati - è proporre un modello di banca vicino alle esigenze di soci e correntisti».

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