Casa di Alice, i cinque arrestati
hanno chiesto la scarcerazione

Casa di Alice, i cinque arrestati hanno chiesto la scarcerazione
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Giovedì 17 Luglio 2014, 11:20 - Ultimo aggiornamento: 18 Luglio, 19:19

FERMO - Hanno chiesto di essere scarcerati i cinque educatori della Casa di Alice di Grottammare, arrestati due giorni fa con l'accusa di sequestro di persona e maltrattamenti nei confronti di alcuni ragazzi e bambini autistici affidati al centro socio educativo riabilitativo.

Davanti al Gip di Fermo Andrea Cozzolino e al Pm Domenico Seccia, sono comparsi Roberto Colucci, 47 anni, coordinatore presso il centro, Rossana Raponi, 53, Maria Romana Bastiani, 46, Susan Ciaccioni, 43, Luciana D'Amario, 53. Il Gip si è riservato la decisione sull'istanza di scarcerazione in attesa del parere del Pm al quale i verbali degli interrogatori sono già stati trasmessi.

"Non dovevano far male a loro stessi, né agli altri".

Così le quattro educatrici hanno spiegato al Gip Cozzolino il motivo di talune pratiche adottate nella gestione dei disabili della casa di Alice: gli stessi metodi (spintoni, una stanza di contenimento per le crisi ecc.) contestate dalla procura come maltrattamenti e sequestri di persona.

Al termine degli interrogatori i difensori dei 5 indagati si sono detti soddisfatti: "i magistrati hanno chiesto spiegazioni che sono state fornite con dovizia di particolari" ha riferito l'avvocato Francesco Voltattorni, che assiste le quattro operatrici. Il penalista ha prodotto al giudice la normativa regionale sulle strutture accreditate (come il centro diurno di Grottammare) che prevede il ricorso a stanze 'time out', la 'stanza azzurra' della Casa di Alice, chiamata così per il colore delle pareti. Questi locali "sono necessari per evitare atti di autolesionismo da parte dei giovani autistici o violenze nei confronti degli altri ospiti" hanno spiegato le operatrici, sostenendo di non aver mai commesso abusi o maltrattamenti.

Mentre alle quattro donne sono state chieste spiegazioni su ogni singolo episodio (gli ospiti lasciati seminudi nella stanza di contenimento, gli strattonamenti ecc.), il responsabile della struttura Roberto Colucci ha fornito su richiesta del Gip e del Pm chiarimenti tecnici sul trattamento socio-educativo applicato sui pazienti della casa di Alice.

"Colucci è l'unico tecnico della struttura in possesso di una laurea, e di cognizioni specifiche su come trattare persone che, come nel caso in questione, sono affette da autismo in forma molto grave" ha detto il difensore, l'avv. Donatella Di Berardino. "Che alcuni ospiti fossero nudi nella stanza azzurra - ha proseguito - è dovuto al fatto che l'obiettivo era proteggerli da episodi di autolesionismo, che nei momenti di grave crisi sono possibili con qualsiasi oggetto o indumento".

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