Spray in faccia, poi due fendenti al collo. Rapina choc ad Ancona: benzinaio a terra per 4 ore

Il 51enne trovato in una pozza di sangue: «Mi hanno aggredito, sono svenuto». Due banditi in fuga a mani vuote

Spray in faccia, poi due fendenti al collo. Rapina choc ad Ancona: benzinaio a terra per 4 ore
Spray in faccia, poi due fendenti al collo. Rapina choc ad Ancona: benzinaio a terra per 4 ore
di Stefano Rispoli
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Giovedì 21 Marzo 2024, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 22 Marzo, 08:48

ANCONA Per quasi 4 ore sarebbe rimasto a terra, privo di sensi, in una pozza di sangue, dopo essere stato aggredito da una coppia di malviventi. «Me li sono trovati davanti all’improvviso, mi sono difeso, mi hanno dato una coltellata e poi sono svenuto», racconterà agli inquirenti. Sul collo, i segni di due fendenti: uno, andato più in profondità, ha sfiorato la carotide. Pochi centimetri e, forse, oggi non sarebbe in un letto d’ospedale a raccontare la terribile esperienza vissuta il benzinaio anconetano di 51 anni assalito martedì sera da due stranieri - così ha riferito, anche se i ricordi sono confusi - all’interno dell’ufficio dell’area di servizio Tamoil che ha in gestione in via Albertini, alla Baraccola.

Il soccorso

Ora è fuori pericolo, le ferite sono state suturate dai medici di Torrette, ma si è temuto il peggio quando i soccorritori del 118 e della Croce Rossa l’hanno trovato sotto choc e con un filo di forze. Aveva perso molto sangue e, stando alla sua testimonianza, per circa 4 ore sarebbe rimasto steso a terra: tanto è passato dall’aggressione, avvenuta poco prima delle 22, al momento in cui ha ripreso conoscenza e ha chiamato il 112 con il cellulare che aveva in tasca, dopo le 2. Sul posto si sono portati i carabinieri che hanno trovato l’arma sul pavimento: un coltellino a scatto di cui i banditi si sarebbero disfatti nella fuga. La lama e l’ufficio del benzinaio sono sotto sequestro.

Il racconto

«Sto benino, ho rischiato grosso» ha riferito il 51enne ai colleghi di lavoro, preoccupati per lui. «È un bravissimo ragazzo, non ha avuto mai problemi ed è stato fortunato perché aveva il cellulare in tasca e ha potuto chiamare i soccorsi», racconta Michela che lavora nel vicino bar Conero Break. «È strano che fosse lì a quell’ora, il distributore chiude alle 19,30 e il nostro bar riapre alle 5 del mattino», aggiunge Valentina, l’altra barista.

In realtà, quella che sembrerebbe una tentata rapina finita nel sangue sarebbe avvenuta intorno alle 21,45. Il 51enne era nel suo ufficio perché, da quando qualcuno ha tentato di forzare le casse del distributore self service, ha preso l’abitudine di scaricare l’incasso quasi ogni sera. Stava facendo della contabilità quando sarebbero sopraggiunti i due balordi. Avrebbero spruzzato dello spray urticante in faccia al benzinaio. Poi la colluttazione, i fendenti al collo. Infine, la precipitosa fuga, a mani vuote. I malviventi, infatti, non avrebbero portato via il denaro, custodito in un cassetto trovato aperto. Inoltre, scappando avrebbero chiuso la porta dell’ufficio, forse per non destare sospetti. Così nessuno si è accorto di nulla fino a quando il 51enne, con un filo di voce, ha chiesto aiuto al telefono.

Le indagini

I carabinieri, coordinati dal pm Andrea Laurino, sono impegnati a ricostruire i fatti, confrontando la testimonianza della vittima con i rilievi e le immagini delle telecamere del bar e di un’officina che si trova dalla parte opposta della strada (il distributore non è dotato di spycam): da una prima analisi dei filmati non sarebbero stati notati movimenti sospetti, né di persone, né di auto. Sembra escluso che i malviventi possano essere passati dal retro, visto che la finestra era chiusa. E si cerca di capire per quale ragione siano scappati senza prendere i soldi: forse, quando la colluttazione è degenerata nel sangue, hanno temuto il peggio e hanno preferito andarsene di corsa temendo l’arrivo di qualcuno.

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