«La sua auto usata per una rapina». Ancona, sventa la truffa del finto carabiniere

«La sua auto usata per una rapina». Sventa la truffa del finto carabiniere
«La sua auto usata per una rapina». Sventa la truffa del finto carabiniere
di David Luconi
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venerdì 1 agosto 2025, 03:45 - Ultimo aggiornamento: 12:44

ANCONA Nel quartiere Adriatico una signora di 75 anni ieri mattina ha sventato un tentativo di truffa telefonica grazie alla sua prontezza e lucidità. La donna ha ricevuto una chiamata da un uomo che si spacciava per un carabiniere, sostenendo che l'auto del marito era stata utilizzata per una rapina e che era necessario effettuare un controllo a domicilio per verificare la presenza della refurtiva. La signora, notando l'auto del marito parcheggiata sotto casa e insospettita dalla coincidenza della presenza di una pattuglia dei carabinieri in zona, ha messo alla prova l'interlocutore chiedendo se fossero già sotto casa.

La risposta

Alla risposta affermativa, ha chiesto di parlare con il figlio che il truffatore sosteneva essere presente con loro.

Poiché la richiesta non è stata soddisfatta, la donna ha intuito l'inganno e ha interrotto la conversazione.

«Attorno alle 10 ho ricevuto una telefonata da un individuo che si spacciava per carabiniere - ha raccontato poi la signora in questura, dove si è recata per denunciare l'accaduto -. Mi ha detto che la macchina di mio marito era stata rubata per compiere una rapina e dovevano venire a casa per controllare se la refurtiva fosse da noi. In realtà l’auto era parcheggiata sotto casa e dalla finestra potevo vederla. a quel punto gli ho risposto che non mi risultava potesse esserci un'ipotesi di furto anche perché i documenti della macchina li teniamo a casa e mio marito li prende solo quando la usiamo». Ironia della sorte, sotto casa in quel momento è passata una pattuglia dei carabinieri. «Gli chiesto se fossero sotto casa e me lo ha confermato. A quel punto gli ho detto che avrei chiamato mio figlio per gestire la cosa e il presunto carabiniere mi ha detto che era con loro. Gli ho chiesto di passarmelo, ma non l’hanno fatto».

Intuita la truffa, l’anziana ha riagganciato e ha chiamato il figlio. Che però non rispondeva. «Sono andata in ansia, allora ho chiamato mio marito che era al mare - prosegue la donna -. Era con un amico finanziere, insieme hanno avvisato la polizia. Fortunatamente di queste storie se ne sentono molte, per cui una volta capito che non poteva essere vero perché ogni tentativo di raggirarmi non quadrava, ho mandato a quel paese di malviventi».

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