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Tre gol alla Dinamo Kiev e la possibilità di giocarsi il primo posto del girone al Camp Nou. L’esplosione di Chiesa (un gol e due assist) cancella le incertezze di Benevento e regala alla Juve tre punti decisivi in Champions. Servirà un’impresa (vittoria con parecchi gol di scarto) per strappare il primo posto del girone al Barcellona, ma in Europa è un’altra Juve rispetto al campionato. Che viaggia spedita al ritmo dei suoi attaccanti; apre le danze Chiesa con la sua prima gioia in maglia Juve, raddoppia Ronaldo (con un appoggio da zero metri) che fa 750 gol in carriera e la chiude Morata, su invito a nozze di un indemoniato Chiesa. In mezzo qualche folata di Dinamo, tra una trattenuta galeotta di Bonucci in area su Verbic e un tiro a botta sicura di Tsygankov murato da un super Szczesny.
Ma la Juve è in serata e concede pochissimo all’avversaria, e quando decide di accelerare è micidiale. Ronaldo sfiora la doppietta con una bomba che si stampa sulla traversa, ma i segnali confortanti Pirlo li ha soprattutto dai giocatori che nelle ultime settimane avevano faticato di più. Chiesa, Bentancur e McKennie. Forse punti nell’orgoglio dal discorso post Benevento sulla personalità, in ogni caso ben più decisivi del solito. La scena se la prende Chiesa con due assist e il suo primo sigillo in Champions, finalmente completamente assorbito nella manovra juventina. Qualche incertezza in difesa, con Demiral in affanno sui rinvii, una trattenuta rischiosa di Bonucci e una lettura errata di de Ligt, disinnescata da un super Szczesny. Ma se Ronaldo e Morata erano già delle certezze (rispettivamente a quota 10 e 9 reti stagionali) Pirlo contro la Dinamo si gode la crescita del gruppo e un Chiesa da sogno.
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Corriere Adriatico