Calcioscommesse con 37 imputati Il caso del sonnifero nelle borracce

Calcioscommesse con 37 imputati Il caso del sonnifero nelle borracce
CREMONA Trentasette imputati, tra i quali spiccano i nomi di Beppe Signori, ex bomber della Nazionale, il giocatore della Lazio Stefano Mauri, l'ex capitano dell'Atalanta...

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CREMONA Trentasette imputati, tra i quali spiccano i nomi di Beppe Signori, ex bomber della Nazionale, il giocatore della Lazio Stefano Mauri, l'ex capitano dell'Atalanta Cristiano Doni, Sergio Pellissier, Cristian Bertani, Stefano Bettarini. Si apre oggi al tribunale di Cremona, davanti al collegio presieduto dal giudice Maria Stella Leona, il processo sul caso calcioscommesse. Un'inchiesta che ha fatto tremare il mondo del pallone al punto che, nel 2012, l'allora presidente del Consiglio Mario Monti affermo': "Bisogna riflettere e valutare se non gioverebbe per due, tre anni una totale sospensione di questo gioco". 


MINIAS NELLE BORRACCE 
Sul banco degli imputati c'è anche Marco Paoloni, l'ex portiere della Cremonese e poi del Benevento: deve rispondere anche dell'accusa di adulterazione, perché secondo la Procura avrebbe avrebbe drogato versando il Minias, un potente sonnifero, nelle borracce dei suoi ex compagni di squadra nell'intervallo della partita Cremonese-Paganese del 14 novembre 2010. E' il match da cui ha avuto inizio la maxi indagine del procuratore capo di Cremona, Roberto di Martino sul calcio truccato. Un sistema di presunte corruzioni creato dal gruppo degli asiatici capitanato dal boss Tan Seet Eng, detto Dan, che figura tra gli imputati. Il gruppo, per l'accusa, era collegato ai "bolognesi", il gruppo capeggiato da Beppe Signori, a sua volta accusato anche di riciclaggio di denaro ( per alcuni conti cifrati aperti in Svizzera) con Luigi Sartor, ex giocatore di Milan e Parma, con il commercialista Daniele Ragoni e il manager Luca Burini. 

MAURI ACCUSATO DALLO ZINGARO 
Tre gli imputati eccellenti c'è Stefano Mauri. Tra gli atti, a suo carico, ci sono più di 400 telefonate con l'amico Alessandro Zamperini che, per l'accusa, è uno degli uomini chiave del sistema con cui gli "zingari" avrebbero messo le mani sulla serie A. Contro di lui c'è il suo grande accusatore, il macedone Hirstiyan Ilievski, il capo degli zingari, uscito dall'inchiesta per avere patteggiato un anno e dieci mesi di reclusione. La "manipolazione" di Lecce-Lazio, stando a quanto messo a verbale da Ilievski, "è un esempio da manuale di come le cose possono andare secondo i piani previsti". E per truccarla sono serviti quasi 500 mila euro: 330 mila euro sarebbero andati ai giocatori del Lecce, 60-70 mila all'allora cqpitano della Lazio Stefano Mauri, 30-40 mila a Zamperini, l'ex calciatore che avrebbe fatto da tramite tra il laziale e lo zingaro, e 50 mila euro per Paolo Gervasoni "in quanto tutto era partito grazie a lui". 

LA DIFESA: "NON E' IL REGISTA" 

Nel secondo dei due verbali rilasciati davanti al gip di Cremona Guido Salvini, Hristyan Ilievski ammette il suo ruolo nella combine di Lazio-Genova e conferma di aver truccato anche Lecce-Lazio. Stando alla versione dello zingaro, ritenuto dai magistrati uno dei capi dell'organizzazione responsabile di aver combinato decine di incontri dei campionati italiani al cui vertice ci sarebbe il singaporiano Tan Seet Eng, i soldi per "poter corrompere i giocatori" arrivarono dagli "ungheresi", la banda che sostituì gli zingari dopo la prima ondata di arresti. "Dpo la buona riuscita di Lazio-Genoa - riferisce lo zingaro - Zamperini mi ha chiamato dicendomi che si poteva fare altrettanto con Lecce-Lazio, che ci sarebbe stata la settimana successiva". Ma l'avvocato Amilcare Buceti nega l'accusa secondo cui Mauri sia stato "il regista del calcio scommesse" e abbia manipolato le partite Lazio-Genoa e Lecce-Lazio. "Noi energicamente protestiamo l'estraneità di Stefano: non ha contribuito a manipolare nulla, non è il regista di alcunché", ha affermato nell'udienza di rinvio a giudizio davanti al gup. Numerose le parti civili già ammesse all'udienza preliminare: diciannove in tutto, dalla Figc alla Lega Pro, dall'Associazione italiana calciatori alla Lega nazionale professionisti serie B, dal Sassuolo al Novara e all'Atalanta.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico