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ASCOLI -Un avvio di stagione disastroso. Anzi, il più disastroso di sempre in Serie B. Con i miseri cinque punti conquistati in nove gare infatti, quello in corso è il peggior inizio di campionato nelle 24 stagioni cadette della gloriosa storia dell’Ascoli Calcio. E se poco o nulla può essere imputato al neo allenatore Delio Rossi, moltissimo va addebitato a società, ex tecnico e squadra. Tutti sono colpevoli, nessuno può sentirsi escluso.
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E adesso bisogna lavorare sodo, a testa bassa e senza chiacchiere, per cercare di recuperare. Perché è vero che c’è ancora tempo per risalire la china, ma è bene ricordare come anche la scorsa stagione l’Ascoli abbia centrato la salvezza solo all’ultima giornata. E questo nonostante dodici mesi fa l’avvio di campionato fosse stato da urlo. A confrontare i numeri di allora con quelli di oggi, si rende ancor più impietoso l’inizio stagione di Pucino (in tanti si chiedono perché sia lui il capitano) e compagni.
Che differenza
Lo scorso anno, dopo nove gare disputate, il Picchio di Zanetti era addirittura al 4° posto in classifica con ben 15 punti in cascina: bianconeri a -3 dalla vetta, con un rassicurante margine di +5 sui playout e +8 sulla zona retrocessione (+9 sull’ultimo posto).
Notte fonda
Per il resto, è notte fonda rispetto a qualche mese fa. Imbarazzante ad esempio il confronto con il dato dei gol. Lo scorso anno le 16 reti realizzate in 9 gare valevano il miglior attacco di tutta la Serie B, oggi con appena 5 gol siglati l’Ascoli detiene il peggior attacco del campionato. Allora il pacchetto offensivo faceva brillare gli occhi: 4 gol e 3 assist per Da Cruz, 3 gol e 3 assist per Ninkovic, 3 gol per Ardemagni e una rete per Scamacca, oggi là davanti si piange e si conta un solo gol realizzato da Bajic. E non va meglio in difesa: se i gol subiti sono all’incirca gli stessi (10 lo scorso anno, 12 oggi), allora si era riusciti in due partite (contro Livorno e Spezia) a blindare la porta.
Difesa colabrodo
In questa stagione invece l’Ascoli ha sempre subito gol: in campionato, in Coppa Italia e anche in tutte le amichevoli pre-torneo. E questo nonostante i portieri Leali e Sarr siano più volte stati tra i migliori in campo, il che è a dir poco emblematico. Brutto, bruttissimo dirlo, ma a questa squadra sembra mancare tutto. A livello tattico e mentale. Senza grinta, sempre in ritardo rispetto agli avversari, tanto vulnerabili in difesa quanto incapaci di fare male in attacco. E con una condizione atletica da mani nei capelli. Pisa, Cremonese, Cosenza e Vicenza rappresentano il tour de force da “zona rossa” delle prossime due settimane: lasciare altri punti per strada sarebbe devastante per il morale e la classifica. A Delio Rossi il compito (pardon, l’impresa) di invertire la rotta.
Matteo De Angelis
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Corriere Adriatico