Ancona-Matelica in C. Canil: «La nostra casa al Del Conero. Il Cavaliere Armato da subito sulle casacche di gioco»

Marconi, Mancinelli e Canil, per l'Ancona-Matelica è serie C
ANCONA - Sono da poco passate le 18,30, Mauro Canil ha davanti il microfono. Lo scenario della Mole Vanvitelliana è magnifico: il sole illumina la sala, all’esterno i...

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ANCONA - Sono da poco passate le 18,30, Mauro Canil ha davanti il microfono. Lo scenario della Mole Vanvitelliana è magnifico: il sole illumina la sala, all’esterno i pescherecci rientrano verso l’attracco “scortati” dai gabbiani. I tifosi, quelli che sono all’interno, ma soprattutto quelli che sostano davanti al Lazzaretto collegati con la radio che trasmetteva in diretta la conferenza stampa, sono in religioso silenzio. La gente intuisce subito che l’imprenditore veneto sta per dire cose di vitale importanza per il futuro del calcio dorico.

 

E difatti: «Ancona–Matelica sarà questa la nuova denominazione che assumeremo da subito, Ancona Calcio dal prossimo anno. Lo stemma del Cavaliere Armato sarà da subito sulle casacche di gioco. Ma la nostra sarà la squadra del territorio, non solo della città». In un caldo pomeriggio di giugno i bistrattati colori dorici, riprendono vigore. Per la verità non si erano mai appassiti, nemmeno negli attimi più duri e ce ne sono stati tanti. Qualcuno non ci crede, altri si commuovono. E’ Serie C, con il cavaliere armato sul petto. Con un aiuto esterno, in un modo che forse a qualcuno potrà anche non piacere. Ma quanti campionati sono stati persi per colpa di faccendieri e avvoltoi? 


La sospirata riscossa 
E’ la riscossa di un popolo ferito calpestato, rimesso in piedi da una felice intuizione di Stefano Marconi e dalla grande disponibilità di Canil, uno che nel calcio ha dimostrato, assieme al suo staff, di non essere sprovveduto. Di non volersi fermare, di saper lottare, di mantenere i piedi per terra, di avere risorse e idee. Espresse anche in privato prima della presentazione con gli Ultras. «Seguiremo il modello Atalanta, confermeremo il nostro mister Colavitto che ha sofferto molto dopo aver contratto il Covid – ha proseguito -. Non prometto nulla, ma voglio allestire una buona squadra. Le nostre forze economiche sono quelle di sempre, partiamo dalla nostra base. Conto che il territorio e le sue aziende si avvicinino a noi dopo aver dimostrato la nostra serietà. Con più aiuti, non risparmieremo sacrifici. Solo tramite i giovani possiamo pensare di durare nel tempo, follie non possiamo farne. Non voglio fallire. Sono qui grazie a Marconi, mi starà vicino come sponsor per i prossimi cinque anni».


Ma come è nata l’idea? 
L’ha raccontata proprio il numero uno della Rays: «Con Canil interloquivo da tempo per questioni di lavoro. Venerdì capendo che non era stato chiuso l’accordo a Macerata l’ho invogliato a dirottare verso Ancona». Poi Canil ha aggiunto: «Il progetto è legato al settore giovanile, a Matelica sono 11 anni che facciamo calcio per divertimento. Dalla Prima categoria alla D, vincendo. In C mi sono trovato di fronte un qualcosa di più grande vista la nostra reale dimensione ma ho consigliato al sindaco di Matelica di non spendere 1 milione di euro per mettere a norma lo stadio. Non mi sentivo di garantire continuità in un piccolo centro e così ho suggerito al sindaco di costruire scuole. La nostra provincia era Macerata e lì ho trovato disponibilità per dar vita a uno schema con radici piantate sul territorio. In terza serie bisogna avere 6 formazioni, 7 comprese la prima squadra. Tra Ancona e Macerata ci sono 15 mila ragazzi che fanno calcio ed è impossibile non riuscire a costruire un vivaio solido. Negli ultimi 4-5 mesi ho discusso molto con il sindaco di Macerata Parcaroli e ribadito il mio pensiero di creare una squadra denominata “Matelica–Macerata”. Nell’ultima riunione però volevano invertire il nome per chiamarla Maceratese senza offrirmi alternative e mettendo questo vincolo. Sono tornato a casa arrabbiato, poi è arrivata la telefonata di Marconi... ed eccomi qua.


I progetti


«Iniziamo quest’anno, ci vogliono 5-6 anni per vedere i risultati sul settore giovanile. Non rifiuteremo gente da fuori, ma avremo un occhio di riguardo per i marchigiani. E vi devo dire che non mi era mai capitato di trovare un amministrazione comunale così disponibile come quella di Ancona». A proposito. Il primo cittadino Valeria Mancinelli ha salutato Canil alla fine della conferenza: «Un’importante iniziativa che avrà tutto il nostro appoggio» ha detto il sindaco. Insomma qualcosa sta cambiando e finalmente in meglio per i colori biancorossi. Era ora. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico