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La copia dell’Odissea
«Sono venuto in possesso – racconta Pennacchi, a proposito dell’epica di Omero – abbastanza presto di una copia dell’Odissea. Per me tra Tolkien e Omero non c’erano differenze. In loro vedevo storie in cui riconoscevo le persone che amavo: mio padre che torna dal campo di concentramento, mia madre che aspetta, difendendosi dagli invasori, i lutti, la gioia.
La satira
A Matelica il protagonista porterà Pojana, il suo personaggio che vive tra libri, televisione e teatro dove, in questo caso, forse viene reso meglio, essendo un personaggio che, come dice Pennacchi, si nutre del pubblico. Oltre al personaggio per cui è noto, Pennacchi nel 2014 ha fatto venire alla luce anche i fratelli maggiori, Edo il security, Tonon il derattizzatore, Alvise il nero e altri. «Io e il mio socio, il musicista Giorgio Gobbo - racconta Pennacchi - sentimmo subito la necessità di raccontare le storie del nordest che, fuori dai confini della neonata Padania, nessuno conosceva. Storie che già raccontavano giornalisti come Rumiz o Stella, ma che a teatro non erano ancora molto presenti». Sul palco Pennacchi porterà «un racconto in cui da maschere più o meno goldoniane si passa a specchio di una società intera, praticamente una promozione». Questo in sintesi il personaggio nato tra gli scritti e il teatro, con Pennacchi che, collaborando a Propaganda Live, ha portato, per volontà della squadra, davanti alle telecamere de La7. Pojana si è dunque manifestato in tutta la sua natura, come riferisce il suo creatore: «Un demone, piccolo, non privo di saggezza, ma non particolarmente alto nella gerarchia infernale, che usa la verità per i suoi fini e trova divertenti cose che non lo sono, uno che se vogliamo è anche dentro di noi. Ed eccolo dunque qui, con tutti i suoi fratelli, a raccontare storie, con un po’ di verità e un po’ di fantasia mescolate». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico