Pennacchi ritorna nelle Marche con la Piccola Odissea, Pojana e i suoi fratelli

Pennacchi nelle Marche con la Piccola Odissea e Pojana e i suoi fratelli
SANTìELPIDIO A MARE - Andrea Pennacchi torna nelle Marche. Sarà domani, martedì 23 maggio, alle ore 21,15 al Teatro Cicconi di Sant’Elpidio a Mare...

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SANTìELPIDIO A MARE - Andrea Pennacchi torna nelle Marche. Sarà domani, martedì 23 maggio, alle ore 21,15 al Teatro Cicconi di Sant’Elpidio a Mare con la “Piccola Odissea” e mercoledì, 24 maggio, sempre alle 21,15, al Piermarini di Matelica con “Pojana e i suoi fratelli”. Gli spettacoli sono organizzati dai Comuni e dall’Amat (info: Sant’Elpidio a Mare 07348196407, Matelica 0737781811). 


La copia dell’Odissea


«Sono venuto in possesso – racconta Pennacchi, a proposito dell’epica di Omero – abbastanza presto di una copia dell’Odissea. Per me tra Tolkien e Omero non c’erano differenze. In loro vedevo storie in cui riconoscevo le persone che amavo: mio padre che torna dal campo di concentramento, mia madre che aspetta, difendendosi dagli invasori, i lutti, la gioia. Ho sempre desiderato raccontarla». L’Odissea è ricca di racconti, troppo forse per renderla a dovere a teatro. Ecco perché sul palcoscenico il racconto arriva da più voci, che valorizzano in particolare la parte femminile e il vero e proprio ritorno di Odisseo. «La storia – aggiunge il protagonista – si svolge in pochi giorni, la partenza da Ogigia, il trionfo sui Proci, il ricongiungimento con moglie, figlio e padre. Partiremo dalla capanna dei racconti, quella di Eumeo, principe e guardiano dei proci, in cui inizia la riconquista di Itaca. Così vicina alla mia infanzia, nucleo rovente da cui nacque il mio amore per il racconto». Con Odisseo che finisce per essere non solo un eroe mitologico, ma per Pennacchi anche uno che «nella realtà esiste e si manifesta quando si ha bisogno di lui».


La satira 


A Matelica il protagonista porterà Pojana, il suo personaggio che vive tra libri, televisione e teatro dove, in questo caso, forse viene reso meglio, essendo un personaggio che, come dice Pennacchi, si nutre del pubblico. Oltre al personaggio per cui è noto, Pennacchi nel 2014 ha fatto venire alla luce anche i fratelli maggiori, Edo il security, Tonon il derattizzatore, Alvise il nero e altri. «Io e il mio socio, il musicista Giorgio Gobbo - racconta Pennacchi - sentimmo subito la necessità di raccontare le storie del nordest che, fuori dai confini della neonata Padania, nessuno conosceva. Storie che già raccontavano giornalisti come Rumiz o Stella, ma che a teatro non erano ancora molto presenti». Sul palco Pennacchi porterà «un racconto in cui da maschere più o meno goldoniane si passa a specchio di una società intera, praticamente una promozione». Questo in sintesi il personaggio nato tra gli scritti e il teatro, con Pennacchi che, collaborando a Propaganda Live, ha portato, per volontà della squadra, davanti alle telecamere de La7. Pojana si è dunque manifestato in tutta la sua natura, come riferisce il suo creatore: «Un demone, piccolo, non privo di saggezza, ma non particolarmente alto nella gerarchia infernale, che usa la verità per i suoi fini e trova divertenti cose che non lo sono, uno che se vogliamo è anche dentro di noi. Ed eccolo dunque qui, con tutti i suoi fratelli, a raccontare storie, con un po’ di verità e un po’ di fantasia mescolate». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico