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ASCOLI - Un anno fa il regista ascolano Massimo Cappelli aveva presentato nella sua città natale il suo quarto film, “E buonanotte – Storia del ragazzo senza sonno”, apparso nelle sale in una stagione condizionata dalla pandemia. In questi giorni, direttamente in streaming su “Prime video” esce il suo quinto film, dimostrando di far virare sempre più le sue commedie verso climi drammatici.
Il giro di boa
L’ultima sua fatica si intitola “Prima di andare via”, prodotta da Valentina Di Giuseppe e Massimiliano Leone per Lime Film, distribuita da Adler Entertainment e rappresenta un giro di boa per il cinema in genere leggero, satirico e movimentato delle pellicole sinora girate dal cineasta ascolano, i cui primi tre titoli erano stati “Il giorno più bello”, “Non c’è 2 senza te” e “Prima di lunedì”.
Il destino sconvolgente
Infatti, terminate le riprese, Manera, per un orrendo scherzo del destino, è stato ricoverato in ospedale proprio per una lesione tumorale alla testa. «Si è verificata una cosa assurda. A Riccardo è stata purtroppo diagnosticata la stessa malattia del personaggio appena interpretato. Un fatto che ci ha sconvolto » afferma Massimo Cappelli alla vigilia dell’uscita del suo film, che nel cast vanta anche Emanuele Turetta, Pino Quartullo, Tiziana Foschi, Mirko Frezza, Loris Loddi e Marina Suma. In “Prima di andare via” è coinvolta anche la giovane attrice ascolana Iole Mazzone, al centro di una carriera in ascesa, dopo “ Ostaggi” al fianco di GianMarco Tognazzi e “L’Ombra del giorno”, dove era diretta da un altro regista ascolano, Giuseppe Piccioni.
Adesso che le condizioni di salute del giovane attore sono migliorate, il film è stato promozionato e Cappelli ha potuto farlo senza il patema d’animo dei primi momenti. «Il film mi soddisfa perché è come lo avevo in testa, dalla scelta degli attori alla location» prosegue il cineasta, che è già prossimo a una nuova fatica: dirigerà infatti Giorgio Pasotti in un thriller. Con il nuovo film ha cercato di consolarsi dopo aver dovuto rinunciare ancora al set naturale della sua terra, quella del capoluogo piceno: «Ho girato a Tarquinia ma l’ho fatto come se dovessi riprendere la mia Ascoli». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico