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PESARO - Un percorso particolare e affascinante, un’esperienza sensoriale e geografica che, attraverso il corpo e va alla scoperta delle sensazioni del luogo abitato: è questa la curiosa proposta de “Il Nostro Luogo” ideazione e coreografia narrata della pesarese Masako Matsushita, in programma dall’alba di domenica 18 aprile (dalle ore 6 fino alle 20), su Zoom, undici recite per un numero limitato di spettatori.
Partner di Masako anche il visual creator Paolo Paggi e il sound designer Andrea Buccio aka The Sound of Marcello. È obbligatoria la prenotazione, entro domani mattina, scrivendo una e-mail all’indirizzo ilnostroluogo2021@gmail.com, proponendo l’orario della recita a cui si è interessati.
«Lo spettacolo è il risultato di questo anno di pandemia - racconta Masako - in cui abbiamo dovuto reinventarci spettacoli all’interno di uno schermo, ma affrontare la dislocazione degli spazi tra reale e virtuale non mi è mai andato a genio del tutto.
Ne “Il nostro luogo” l’esperienza diventa quasi un rituale, scandito dalle parole di Masako che offre indicazioni sulle azioni da svolgere: «È un rito collettivo vissuto nella propria intimità: nessuno degli spettatori vede l’altro, ma tutti stanno facendo qualcosa insieme, in una condivisione emotiva collettiva. Inoltre lo spettatore è vivo, agisce molto di più anche rispetto a quando è seduto a teatro. Un’evocazione fisica di quello che accade durante la fruizione di uno spettacolo, dove non è ammessa la distrazione e non esiste “giusto o sbagliato” nel modo di agire, perché ognuno è libero di svolgere i suoi “compiti” come vuole, le scelte sono le sue e nemmeno noi possiamo vederlo, così come potrà scegliere, alla fine, se condividere o no la sua esperienza».
Tutto ciò che accade sarà poi raccolto: «La restituzione di questo spettacolo-esperienza avverrà attraverso un catalogo digitale che raccoglie le risposte fotografiche degli spettatori che sarà reso pubblico come raccolta di una testimonianza collettiva, messa a disposizione del periodo storico che stiamo attraversando». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico