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ANCONA - Estetica, funzionale ma anche in sintonia con la personalità di chi vive la stanza. È la lampada da tavolo ideale soprattutto se entra nell’arredamento della camera da letto. Sul comodino, fa parte degli soprammobili essenziali.
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Trasforma l’ambiente, dà profondità e rilievi alla stanza, diffonde una luce del tutto diversa da quella del lampadario centrale o della solita plafoniera.
L’integrazione
I modelli, ce ne sono tanti. Design, retrò, in ferro battuto con campane in vetro, con base in ceramica, in cristallo, in metallo prezioso, in plastica, con abat-jour, a spot. Tuttavia, per chi vuole scegliere in funzione della personalità per chi davvero vive nella stanza, è d’obbligo fare alcune considerazioni. Prima di tutto decidere se piace che il fascio di luce sia fisso od orientabile. Poi, considerare come la lampada deve essere integrata nell’arredo. Ossia, se la si vuole appoggiare sul comodino, agganciare alla testa del letto o posizionare su una mensola. Tre sistemazioni molto classiche a cui gli architetti d’arredamento interno hanno di recente aggiunto una quarta soluzione, davvero molto elegante ma anche più impegnativa: la lampadina calata dall’alto. Un micro lampadario appeso al soffitto che arriva all’altezza d’occhio. Anche l’altezza della lampada è da ben valutare. Di fatto influenzerà la scelta del modello.
La funzionalità
Di solito, il metro di misura è calcolare affinché la lampadina sia all’altezza degli occhi una volta sdraiati. Tra i 95 e i 105 cm dal piano del pavimento o 40-60 cm sopra il materasso. Ma, tutto dipende dal letto e dal comodino. Se si opta per un modello con abat-jour, va anche verificati l’ingombro, la trasparenza e il colore del materiale. Quelli a coni, larghi alla base e stretti in cima, regalano un mood intimo mentre quelli cilindrici diffondono maggiore luminosità e, dunque, aiutano la lettura. Infine, verificare se la lampada è dotata di un modulatore dell’intensità della luce. Almeno tre posizioni (debole, media od intensa) per variare a secondo delle necessità. Comunque, ricordarsi che ci sono sistemi che consentono di programmare l’accensione e lo spegnimento automatico, il “touch” ossia sensibile al tocco delle dita e, in caso di prese elettriche lontane, cercare quelle senza filo e che funzionano a batterie.
Ultima riflessione. Chi pensa alla camera da letto, spesso, considera le lampade a coppia. Ma l’armonia non nasce sempre dalle coppie gemelle. Vale la pena essere audaci ed originali. Stessa base ma abat-jour diversi ed abbinati. O una lampada sospesa da un lato ed una come soprammobile sull’altro comodino. Od ancora divertirsi con lo stesso modello ma con volumi diversi. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico