Festival del Cinema di Venezia, quattro film italiani in gara: ecco quali sono

Festival del Cinema di Venezia, quattro film italiani in gara: ecco quali sono
Una piccola nouvelle vague italiana in un festival che di piccolo, quest'anno, non ha nulla. Certamente non il programma, uno dei più ricchi e ambiziosi che la Mostra...

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Una piccola nouvelle vague italiana in un festival che di piccolo, quest'anno, non ha nulla. Certamente non il programma, uno dei più ricchi e ambiziosi che la Mostra del Cinema di Venezia (dal 30 agosto al 9 settembre) abbia presentato negli ultimi tempi.


E se quattro dei 21 titoli in concorso a contendersi il Leone d'Oro battono bandiera italiana - Paolo Virzì con Ella & John-The Leisure seeker, il musical Ammore e malavita dei Manetti Bros, Una famiglia di Sebastiano Riso e Hannah di Andrea Pallaoro - per una volta varrebbe la pena mettere da parte i sospetti di campanilismo e godere dello stato di buona salute della cinematografia nazionale. «I film italiani sono tanti, è vero, ma di qualità molto alta e con molti esordi incoraggianti - ha detto ieri aprendo la conferenza stampa il direttore della Mostra Alberto Barbera - Si sta cercando di sperimentare fuori dagli schemi rituali, con modelli capaci di confrontarsi con il cinema internazionale. Forse possiamo parlare di una piccola nouvelle vague».

Accanto ai titoli nazionali, molte conferme da autori affezionati al Lido e qualche gradita sorpresa, in un programma che bilancia sapientemente star power (George Clooney, Sienna Miller, Penelope Cruz, Javier Bardem, Robert Redford, Matt Damon, Jennifer Lawrence, Amanda Seyfried tra i nomi confermati) e qualità dei contenuti.


Vagamente accomunati dal filo rosso della famiglia e dell'immigrazione, i titoli in concorso comprendono, tra gli altri, l'apertura fanta-ecologica Downsizing di Alexander Payne, la sesta regia di George Clooney Suburbicon, Abellatif Kechiche con il primo atto di una (possibile) trilogia Mektour, My Love, canto uno, il messicano Guillermo del Toro con il fanta-romantico The shape of water (La forma dell'acqua) e ancora il thriller Mother di Darren Aronofsky con Jennifer Lawrence. Scarsa, se non quasi inesistente, la presenza di registe nel concorso (solo la cinese Vivian Qu, con Gli angeli vestono in bianco), mentre più bilanciata da una prospettiva di genere appare la sezione Orizzonti, aperta da Nico, 1988 di Susanna Nicchiarelli e in cui spiccano altri italiani come Brutti e cattivi di Cosimo Gomez e La Gatta Cenerentola di Alessandro Rak. Ricco anche il fuori concorso, con l'evento speciale Michael Jackson's Thriller proiettato per la prima volta in 3D alla presenza del regista John Landis. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico