“Ojos de Gato”, a Fano l'omaggio di Guidi a Barbieri con una dedica speciale: «A mio padre»

Il pianista Giovanni Guidi oggi a Fano
FANO - Il protagonista del main stage della Rocca Malatestiana, della quarta giornata di Fano Jazz By The Sea oggi (lunedì 26 luglio) alle 21,15, è il pianista...

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FANO - Il protagonista del main stage della Rocca Malatestiana, della quarta giornata di Fano Jazz By The Sea oggi (lunedì 26 luglio) alle 21,15, è il pianista Giovanni Guidi, già applaudito in precedenti edizioni del festival.

 
Il progetto
Questa volta, il musicista umbro, propone il suo nuovissimo progetto “Ojos de Gato”, con un “super gruppo”, in omaggio al leggendario sassofonista Gato Barbieri, che vede sul palco anche il sassofonista americano James Brandon Lewis, il trombonista Gianluca Petrella, il bassista Brandon Lopez, il batterista Chad Taylor e il percussionista Simone Padovani.

Il concerto verrà trasmesso per la prima volta in full-hd sulla piattaforma look2stage.com ove sarà possibile acquistare il ticket digitale per visionare l’evento in altissima qualità, su qualsiasi dispositivo. “Ojos e Gato” è l’ultima creatura di Giovanni Guidi, assiduo partner di Enrico Rava e, ormai da tempo, una solida realtà del più appassionante jazz europeo, ma è anche un omaggio al suo papà, Mario, scomparso lo scorso anno, manager di Gato Barbieri per diversi anni.

«Musicalmente ho conosciuto Gato tramite Enrico Rava, 20 anni fa esatti, quando Enrico presentò uno dei suoi brani dedicandolo alla democrazia calpestata dei fatti di Genova. Una musica che andava contro la “macelleria” di quegli anni e fu straordinario suonare la musica di chi ha la sensibilità di ascoltare ciò che gli accade intorno».


La lingua universale
Quando la musica attraversa la vita del suo autore: «La sua musica era la sua vita: - prosegue Guidi - l’arte va sempre molto oltre il proprio sentire e per quello diventa vera arte. Barbieri ha fatto un percorso straordinario, una musica che è andata sempre incontro alle diversità, una musica per i “porti aperti”: senza questo non ci sarebbe stato nessun Gato. E questa è sempre stata la sua bellezza». In “Ojos de Gato” pianoforte e sax, ma non solo, parlano una lingua universale: musica come libertà.

«Quello che mi interessa davvero non è solo il suono, ma la storia delle persone che “fanno” musica. Gato diceva sempre “la mia musica è una ‘insalata de fruit’ riunendo tre lingue in una sola frase e questo la dice lunga». Forse anche per questo Guidi ha scelto un sassofonista che non fosse troppo simile a Barbieri: «Ci ho messo un po’ di tempo a scegliere, prima pensando se fosse giusto scegliere un sax tenore. Poi ho scelto il più bravo e al tempo stesso il più lontano da Gato. Tanto è vero che all’inizio Lewis era perplesso e si è convinto solo quando gli ho detto che non cercavo affatto un imitatore».


L’emozione


È emozionato Guidi per il suo ritorno a Fano: «È sicuramente uno tra i migliori festival di jazz in Italia e non lo dico perché ne sono stato spesso ospite. Se ci fossero 300 Fano Jazz il nostro sarebbe un paese migliore. A parte questo, sono emozionato perché eseguirò un pezzo a cui mio padre era molto affezionato e sarebbe stato in prima fila. A Fano sono sempre venuto con lui e questo concerto glielo dedico con tutto il cuore». Il programma della giornata prevede anche due appuntamenti al Jazz Village: alle 19.30 con il marchigiano Machine Head Quintet e alle 23, per Cosmic Journey, il dj set di Francesco Colohan. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico