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ASCOLI - Ad Ascoli nasce un progetto in grado di creare, divulgare, scoprire cinema sottolineando l’importanza vitale della provincia. Parliamo della sinergia nata tra lo sceneggiatore e regista Pietro Albino Di Pasquale e l’attore Francesco Eleuteri, che hanno da poco terminato un cortometraggio che ha subito attirato l’attenzione della Rai e di molti festival cinematografici nazionali.
Si tratta del film “La Panna Cotta”, di 11 minuti, in grado di trattare con sensibilità il tema della disabilità visiva. Un’opera che punta su una tecnica in cui solo i grandi del cinema si sono cimentati con successo, da Hithcock a Kubrick e, in tempi recenti, nuovi maestri come Sam Mendes a Damien Chazelle: il piano sequenza.
«Vorrei menzionare anche Pasquale Giovine per il montaggio, Manuel Norcini per la fotografia e Pino Lori per le musiche, oltre a Sergio Vexina, che ha dato voce e prestato le mani, continuamente inquadrate, all’altro personaggio protagonista del film», ha detto il regista, sottolineando che “La panna cotta” intende stigmatizzare una storia di solitudine. La pellicola vede tra i produttori anche il Fluvione Film Festival, manifestazione che da 11 anni caratterizza cinematograficamente l’entroterra del sud delle Marche. Infatti il regista, di origine abruzzese, ed Eleuteri, sono da tre anni al timone della rassegna che rappresenta una vetrina straordinaria per l’Ascolano, protagonista di film che verranno proiettati la prossima estate ad Ascoli, Arquata del Tronto, Montegallo, Acquasanta Terme, Mozzano e Roccafluvione, quest’ultima location da cui tutto è nato. Il Fluvione film Festival punta sulla valorizzazione delle zone coinvolte, occupandosi di corti o documentari che parlano della montagna appenninica e delle aree interne dell’Ascolano.
Una manifestazione che sarà anche quest’anno itinerante e che verrà coordinata da Di Pasquale ed Eleuteri assieme al creatore Guido Ianni. «La nostra collaborazione è nata proprio incontrandoci durante l’edizione 2019 del Fluvione Film Festival», aggiunge Francesco Eleuteri che promette per quest’anno molte opere e numerose sezioni, allo scopo di tenere viva una kermesse che, a dispetto dei tantissimi problemi affrontati di recente, dal sisma alla pandemia, non intende rinunciare al suo ruolo di rilievo nel contesto della scena culturale italiana.
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Corriere Adriatico