ANCONA - Avrebbe potuto far di tutto e cullarsi sugli allori di una vita agiata invece ha deciso di percorrere un’altra strada per realizzare i suoi sogni, senza...
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È l’ora delle Marche...
«Le Marche mi piacciono molto: adoro il Conero dove ho spesso trascorso serate e cene divine, il vino rosso e poi il mare, la gente, i borghi e le colline. Una regione splendida!».
Dopo il successo delle anteprime di dicembre, è impegnata in questi giorni in una serie di concerti nelle più importanti città della Germania, da Francoforte a Berlino, da Monaco ad Amburgo.
«Mi piace molto esibirmi in Germania perché mi ricorda il primo concerto che ho fatto in radio a Colonia. Berlino mi consacrò definitivamente ed in Germania ho un pubblico che mi segue con affetto».
È reduce da Sanremo e dallo splendido duetto con Claudio Baglioni sulle note di “Amore Bello”. Cosa pensa della direzione artistica di Baglioni e che emozione ha provato?
«Claudio Baglioni ha rivalutato la canzone italiana: è lui il vero vincitore del festival. Cantare con lui è stato per me come essere dentro un film, visto che molte delle sue canzoni fanno parte della mia vita».
Cosa canterà ad Ancona? L’ultimo album come è nato?
«Canterò le canzoni del mio nuovo album di inediti “Amore Gigante”, che è un disco pop ma con l’anima rock e che ho scritto in quasi 5 anni, in un crescendo in cui si alterneranno tutti i miei successi fra i quali Scandalo e Aria».
Ha dedicato una canzone a sua madre e una a suo fratello. È un disco per la sua famiglia?
«No, è un album sull’epoca in cui viviamo e sul bisogno di amore che abbiamo. C’è una canzone, “Una vita con te”, dedicata a mia mamma che era morta nel momento in cui scrivevo il disco mentre ad Alessandro ho fatto una dedica ma non c’è un canzone che parla di lui».
Quanto l’ha cambiata sua figlia Penelope?
«Sono passata dal rock al pop! A parte gli scherzi, Penelope, che si chiama così perché l’ho attesa per anni, è al centro della mia vita e a lei dedico tutto il tempo e le attenzioni possibili. Vivo da tempo a Londra, dove ho sposato Carla che conosco da quarant’anni e di cui ho totale fiducia. Se non ci fosse Penelope non avrei mai fatto questo passo ma se mi succede qualcosa, Penelope per la legge italiana non avrebbe nessuno. In Inghilterra Carla la può adottare».
Un bilancio della sua quarantennale carriera musicale?
«Non mi sono mai fermata né seduta sugli allori. La musica è per me sempre una scoperta, non ha un’età e non ha una fine. Per me è soprattutto una grande passione e fino a che mi sosterrà la voce avrò voglia di cantare. La musica è anche ricerca e speranza di trovare cose nuove senza fossilizzarsi su una formula». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico